Quotidiano |

Disservizi ferroviari in Veneto, Chisso: un'epidemia di influenza?

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 2 Dicembre 2011 alle 14:07 | 0 commenti

ArticleImage

(Renato Chisso, Regione Veneto  -  “Per rubare una frase altrui, bisogna fare e non urlare. E io non urlo, e neppure mi arrendo in quella che è ormai da tempo una battaglia quotidiana contro i disservizi ferroviari del trasporto locale in Veneto. Mi batto anche se ho armi piuttosto spuntate di fronte ad un gestore di fatto monopolista”. Renato Chisso, assessore alle politiche della mobilità del veneto, non si tira indietro e non le manda certo a dire, di fronte all’ondata di lamentele dei viaggiatori, specie in questi ultimi giorni.

“A parlar del servizio ferroviario locale in Veneto ormai ci si azzecca quasi sempre: è un sostanziale disservizio. Basta un colpo d’aria per far venire il raffreddore ai treni, che non viaggiano o lo fanno lentamente e con fatica. Gli esempi li riportano giustamente gli organi di informazione, che si fanno interpreti delle doglianze dei viaggiatori. Io ricordo che, nell’ultima metà di novembre, il primo treno locale da Mantova a Venezia è stato soppresso due volte, mentre una volta ha avuto un ritardo di mezz’ora e, mi dicono, in un’altra occasione di 90 minuti: non un vecchio convoglio arrancante, ma un TAF abbastanza moderno. Sono ancora in attesa di spiegazioni. Di sicuro in troppi casi trovare il treno, trovarlo puntuale e con i posti che dovrebbe avere è diventata una lotteria. Che noi e i cittadini paghiamo e di fronte alla quale possiamo solo prendere nota e accumulare le multe per inadempienza del contratto. Certo, se potessimo farlo lo disdiremmo, ma questa possibilità al momento non c’è e invocarla diventa una grida inutile. Abbiamo davanti una stagione economicamente difficile e con risorse pubbliche, e non, solo risicate. Ribadisco che siamo chiamati a fare le nozze coi fichi secchi. Ma i disservizi sono indipendenti da quello che paghiamo. E meno male che abbiamo ben investito finchè lo potevamo e almeno tra qualche mese cominceranno ad arrivare i nuovi treni completi regionali”.

“Ora sul tappeto c’è la questione della chiusura di alcune biglietterie: ne chiuderanno 10 sulle 21 presenti in Veneto – ha ricordato Chisso – in nome di un neologismo che si chiama ‘efficientamento’. Abbiamo capito che efficientamento vuol dire risparmiare usando la scure, rispetto alla vetusta ottimizzazione, che significa migliorare i servizi allo stesso prezzo. Significherà che nelle stazioni interessate non sarà presente personale del gruppo Ferrovie dello Stato, sostituito da macchinette. Bene: allora pretendo due cose, e ho scritto in proposito a Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana: che ci sia almeno una emettitrice automatica di ultima generazione, in grado di fornire qualsiasi tipo di biglietto e abbonamento ferroviario (posso sorvolare su quello annuale); che gli edifici, di fatto abbandonati, vengano ceduti in comodato ai Comuni, in modo che possano restare vivi ed essere utili alla comunità. Francamente non sono particolarmente ottimista, anche se non mi aspetto opposizioni formali: l’accordo che avevamo sottoscritto un paio d’anni fa per la cessione in uso degli edifici impresidiati finora non ha avuto finora alcun effetto. Lentezze burocratiche o malattie da raffreddamento? Sembra quasi che le ferrovie preferiscano il degrado al fare una azione buona, utile e profittevole anche per loro. Che faccia anche questo parte della politica di efficientamento?”.

“Per quanto mi riguarda – ha concluso Chisso – visto che risparmiare bisogna, voglio che almeno i nostri cittadini non si trovino ad essere ‘mazziati e cornuti, ma anzi rimborsati in tempo reale per eventuali disagi. Ho chiesto perciò ai miei uffici di elaborare una proposta di legge che preveda il viaggio gratuito qualora non funzionino le emettitrici automatiche delle biglietterie che chiudono. Mi sembra davvero il minimo. Di fronte ad un numero di viaggiatori che continua a salire, fenomeno rispetto al quale le ferrovie anziché gioire si irrigidiscono”.

 

LE BIGLIETTERIE CHE CHIUDONO (La chiusura è rapportata al numero – ritenuto troppo basso – di biglietti emessi, indipendentemente dalla frequentazione della stazione)

Stazione

Media giornaliera

biglietti venduti

Impianti

self service

esistenti

Impianti

self service

previsti

punti vendita

entro 200 metri

Adria

63

1

1

bar stazione

Calalzo

138

2

2

APT Stazione

Camposampiero

154

2

2

Edicola stazione

Cittadella

103

1

2

Bar stazione + ortofrutta

Cornuda

78

1

1

Bar stazione + edicola

Legnago

173

1

2

 

Noale

184

1

2

bar esterno stazione

Nogara

88

1

1

Bar stazione

Schio

238

2

2

edicola stazione

Vittorio Veneto

93

1

1

APT esterna stazione + edicola + bar

Leggi tutti gli articoli su: Regione Veneto, trenitalia, Renato Chisso, Biglietterie

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network