Disco neofascista con i soldi della Regione
Venerdi 27 Novembre 2009 alle 21:27 | non commentabile
Matteo Quero
Quero: «Strade d'Europa e Regione Veneto? Non era la prima volta. Ecco il disco neofascista»
Nel 2007 un cd che inneggia a Codreanu e alla Guardia di Ferro è stato finanziato con fondi regionali.
Vicenza - «Il libro sul Muro non è che la punta di un iceberg. Due anni fa con lo stesso sistema la Regione Veneto ha finanziato un cd, opera anche in quel caso dell'associazione Strade d'Europa, che inneggia esplicitamente ai simboli del neofascismo armato, con riferimenti a Codreanu e alla Guardia di Ferro».
È la clamorosa rivelazione che oggi il consigliere provinciale del Partito Democratico Matteo Quero ha portato all'attenzione dell'opinione pubblica in una conferenza stampa convocata in Provincia di Vicenza. Il cd è intitolato "Europa: il domani appartiene a noi", con un chiaro riferimento all'inno di "Azione Giovani". In copertina compaiono San Michele Arcangelo, simbolo della Guardia di Ferro, il movimento armato paramilitare e antisemita attivo in Romania negli anni '30, sotto la guida di Zelea Codreanu. A Codreanu e alla Guardia di Ferro inneggia la canzone "Santa Giovinezza Legionaria", del gruppo Decima Balder (la canzone è ascoltabile su http://www.myspace.com/decimabalder ). Il tutto corredato dai simboli istituzionali della Regione Veneto che ha finanziato l'operazione con un contributo di quasi 5.000 euro. Il cd è frutto di un concorso organizzato da Strade d'Europa, che nell'operazione aveva anche il compito di nominare la giuria autrice della selezione di brani da pubblicare.
«Grazie ad una delle tante segnalazioni arrivate da semplici cittadini - spiega Quero - è stato possibile scoprire che l'associazione Strade d'Europa, difesa a spada tratta dall'assessore regionale all'istruzione Elena Donazzan e dall'assessore provinciale alle politiche giovanili Andrea Pellizzari, si era già in passato distinta, e sempre con fondi pubblici della Regione Veneto, nella diffusione di messaggi di ispirazione neofascista. In quel caso anche meno "mascherati" rispetto al recente libello sul Muro di Berlino».
«Fino ad oggi Elena Donazzan ci ha raccontato di essere entrata in contatto con l'associazione perché era stata l'unica a presentare un progetto per ricordare il ventennale della caduta del Muro di Berlino, mentre in verità l'anno scorso hanno organizzato insieme un ciclo di conferenze per presentare libri come "Camicette nere" e "Orfani di Salò" - conclude Quero -. Inquietante, inoltre, il rapporto duraturo con la Regione, che nel 2007 ha finanziato con soldi pubblici un'opera che non si può che definire apologia del fascismo. Il cd nel 2007, il ciclo di conferenze nel 2008, il libro sulla caduta del Muro di Berlino nel 2009. Ci raccontano la favola di relazioni occasionali, ma qui siamo in presenza di un sistema consolidato di rapporti fra l'associazione Strade d'Europa e la regione Veneto. Continuano ad arrivarci segnalazioni e temo che le brutte sorprese non finiranno oggi»