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Discarica Vianelle, Pipitone: maggioranza ignora possibile rischio ambientale

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 6 Maggio 2013 alle 16:26 | 0 commenti

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Antonino Pipitone, Idv  -  «Il rischio per la falda acquifera, per la salute dei cittadini e del territorio non è sparito. Scaricare 3 milioni di metri cubi di prodotti potenzialmente velenosi a pochi metri dalla riserva d'acqua che alimenta gli acquedotti di mezzo Veneto continua ad essere un progetto assurdo. Ma il Consiglio regionale non se n'è accorto».

Così il capogruppo regionale di Italia dei Valori Antonino Pipitone commenta la bocciatura, nella seduta di venerdì, della sua mozione sulla discarica "Vianelle" di Marano Vicentino, autorizzata dalla Provincia per il conferimento non solo di inerti (mattoni, calcinacci e resti di demolizioni) ma anche di altre 60 tipologie di rifiuti. Il limite inferiore della discarica è a soli 60 metri dalla falda acquifera a cui attinge l'impianto idrico di Novoledo, che alimenta gli acquedotti di Padova, Vicenza e di una ventina di comuni delle due province.
«Sulla questione - ricorda Pipitone - mi ero già attivato nel luglio 2012, con un'interrogazione in Regione. Ci ho riprovato con questa mozione, stoppata dalla maggioranza di centrodestra: 19 sì, 19 no e 2 astenuti. Al momento ci dicono che la falda acquifera è ancora salubre, ma il rischio che venga inquinata resta, giorno dopo giorno».
Il politico dipietrista, nella sua mozione, chiedeva che il Consiglio regionale impegnasse la Giunta ad acquisire elementi di valutazione sul piano idrogeologico, per evitare la messa in pericolo del territorio sede di una così importante falda acquifera, vitale per più di 700 mila persone.

Qui di seguito la mozione di Pipitone, bocciata venerdì:
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
NONA LEGISLATURA
MOZIONE N. 202
DISCARICA VIANELLE. LA REGIONE SI IMPEGNI AL FINE DI EVITARE UN ALTRO SCEMPIO AMBIENTALE
presentata il 22 febbraio 2013 dai Consiglieri Pipitone, Marotta, Pettenò, Fracasso, Puppato, Berlato Sella.
Il Consiglio regionale del Veneto
Premesso che:
nel territorio del Comune di Marano Vicentino (VI), sorge una discarica di rifiuti inerti, che sconfina nel territorio del limitrofo comune di Thiene, di proprietà della ditta Servizi s.r.l. di Montecchio Precalcino, la quale ne gestisce anche l'esercizio;
con decreto n° 62/2012 del 20/04/2012, a firma del dirigente del settore ambiente della Provincia di Vicenza, è stata autorizzata la realizzazione di una discarica (per dimensioni diverrebbe la più grande d'Europa), per il conferimento non solo di materiali inerti (mattoni, calcinacci e resti di demolizioni) ma anche di altre 60 tipologie di rifiuti.
Considerato che:
il limite inferiore della discarica "Vianelle" è a soli sessanta metri da una falda acquifera a cui attinge l'impianto idrico di Novoledo, a Villaverla (VI), che alimenta la città di Padova, quella di Vicenza ed una ventina di altri comuni delle due province;
in origine, la cava era destinata ad accogliere solo rifiuti inerti;
con l'ampliamento delle tipologie di rifiuti conferibili nella discarica "Vianelle" si avrebbe un potenziale di volume residuo di più di tre milioni di metri cubi di materiale.
Visto che:
le falde idriche di Villaverla assicurano acqua potabile di ottima qualità a più di 700 mila persone, comprendendo le città di Vicenza, Padova, ma anche Abano, la Saccisica ed altre aree del vicentino e del padovano.
Rilevato che:
la Pedemontana vicentina risulta a rischio sismico 3, lo stesso delle zone dell'Emilia-Romagna colpite dall'ultimo terremoto. Una classificazione non certo adatta, alla luce degli accadimenti del maggio 2012, a preservare la falda acquifera, in caso di disastro, da sversamento di eventuali liquidi inquinanti;
se la falda venisse contaminata da percolato e/o biogas, verrebbe messa in pericolo non solo la qualità dell'acqua, ma la salute pubblica di tutta la zona limitrofa.
impegna la Giunta regionale


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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