"Dirty food": sequestrati da GdF 130 tonnellate di alimenti non idonei al consumo
Mercoledi 9 Maggio 2012 alle 14:24 | 0 commenti
Guardia di Finanza di Veneto - Operazione denominata "dirty food": oltre 130 tonnellate di alimenti non idonei al consumo sequestrati in Veneto ed altre province del nord Italia.
Nei giorni scorsi si e' conclusa una vasta ed articolata operazione, coordinata e diretta dal comando regionale veneto della guardia di finanza e condotta dal reparto operativo aeronavale di Venezia e dai comandi provinciali di Vicenza e Padova delle fiamme gialle, nel settore della lavorazione e commercializzazione di alimenti freschi, surgelati e congelati.
A seguito dell'attività di analisi e di indirizzo operativo svolta dalla "sala situazioni, analisi investigative e progetti operativi" del comando regionale veneto della guardia di finanza, il reparto aeronavale di Venezia e territoriali delle province di Vicenza e Padova hanno concluso un primo ciclo operativo di interventi nel settore della lavorazione e commercializzazione all'ingrosso di alimentari vari.
I finanzieri sono riusciti ad intercettare, in 7 stabilimenti che impiegavano anche manodopera in nero, grosse quantità di prodotti di origine animale (carne e pesce) freschi, surgelati e congelati, non più idonei all'alimentazione umana, perché scaduti, ossidati, disidratati e con etichettatura contraffatta, destinabili esclusivamente come sottoprodotto per mangime animale, che alcuni operatori senza scrupoli reimmettevano fraudolentemente in commercio, mettendo a rischio la salute dei consumatori.
Sono state complessivamente sequestrate oltre 130 tonnellate di prodotti alimentari in genere, in distinti interventi operati nelle province di Vicenza, Padova, Venezia, Verona, Pordenone e Parma.
Otto persone sono state denunciate per reati vari, dal commercio di sostanze alimentari contraffatte o adulterate, alla frode in commercio, vendita di sostanze non genuine come genuine o in cattivo stato di conservazione.
Il valore complessivo stimato delle merci sequestrate, qualora fossero state commercializzate come alimenti idonei, si aggira nell'ordine di un milione e trecentomila euro.
Nel corso degli interventi sono stati scoperti e identificati sette lavoratori in nero in uno stabilimento che operava senza la prevista autorizzazione amministrativa.
Nei confronti dei responsabili, operatori del settore con pochi scrupoli, sono in corso le conseguenti indagini fiscali, per accertare i proventi delle attività illecite e colpirli sul piano patrimoniale, quale ulteriore deterrente per una eventuale reiterazione delle condotte fraudolente.
L'operazione ha consentito di disarticolare una rete di commercializzazione illegale, togliendo dal mercato ingenti quantitativi di alimenti vari che sarebbero potuti finire sulle tavole dei consumatori o nelle mense di scuole, ospizi od altre collettività .
Le indagine esperite e gli interventi eseguiti, cui hanno partecipato i tecnici delle Asl competenti, hanno evidenziato la capacità di colpire, in maniera globale, le violazioni alle regole del mercato, sotto il profilo sanitario, commerciale, fiscale e contributivo, facendo leva sulla trasversalità dell'azione di vigilanza e contrasto del corpo, impiegando nella circostanza sia i reparti territoriali che quelli specialistici del comparto navale.
Il lavoro delle Fiamme gialle continuerà con controlli amministrativi in materia tributaria e con mirate attività di contrasto alla contraffazione alimentare ed in genere poiché una corretta lettura della documentazione fiscale lascia sempre una chiara traccia per individuare i responsabili dei più diversi illeciti.
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