Diego e i trecento
Giovedi 3 Maggio 2012 alle 17:20 | 0 commenti
Il GdV di oggi dedica più o meno l'intera pagina 13 (che culo la cabala) a una notizia di fondamentale importanza. I vecchietti che ricorreranno ai soggiorni estivi patrocinati dal comune sono in calo: da novecento a seicento. «C'est la crise» dicono i sostenitori del taglio sociologico della lenzuolata cartacea cucita in via Fermi. Epperò al centro della scena c'è quel Diego Fontana, capo dell'ufficio decentramento e amicissimo del sindaco democratico Achille Variati, finito in una storiaccia di amministrazione opaca che tra i suoi rivoli ha avuto quello di un provvedimento del comune causato dal doppio incarico avuto dallo stesso Fontana presso l'amministrazione municipale e presso l'Opera Pia Cordellina.
VicenzaPiù e Vicenzapiu.com hanno dedicato al caso Fontana un bastimento di servizi tra i quali uno pubblicato ai primi di gennaio che ha generato uno sconquasso silenzioso nell'entourage del primo cittadino. Epperò Il Giornale di Vicenza di oggi, che in un suo servizio del 23 febbraio a pagina 17 descriveva Fontana come «grande esperto di circoscrizioni», si dimentica di domandargli qualcosina sui suoi guai: non si pretende per carità per quanto riportato da VicenzaPiù in mille circostanze, ma almeno per quanto riportato dallo stesso GdV proprio il 23 febbraio.
E invece, nisba. L'esperto di circoscrizioni, al quale in questi mesi né la giunta, né l'opposizione di centrodestra, né l'opposizione di centrosinistra ha mai chiesto pubblicamente conto di nulla (con qualche eccezione leghista) sciorina le sue analisi geronturistiche in calma e quiete. Apprendiamo così che gli anziani non apprezzano più molto «la Liguria» nonché «Abano-Montegrotto». Sicché dopo avere appreso una novità così strategica per il futuro del capoluogo, rimane da domandarsi una cosa. Ma non è che per caso la crisi non c'entra? Non è che per caso quei trecento, dopo avere letto delle performance umane di Don Diego, hanno preferito resistergli come accadde alle Termopili?
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