Diamo continuità all'indignazione
Giovedi 20 Ottobre 2011 alle 20:04 | 1 commenti
Guido Zentile, Segretario Circolo PRC-FdS "Carlo Giuliani" Vicenza nordest - Dopo sabato 15 ottobre, nulla è come prima. Le centinaia di provocatori ultras - provenienti da destra come da sinistra e/o dai servizi paramilitari (così dichiarano i presenti) - infiltratosi nel corteo civile, hanno vinto.
Sono riusciti non solo a scippare la conclusione della manifestazione, ma anche ad interrompere nei media, il messaggio che in questi mesi il popolo degli indignati ha propagandato.
Le azioni di questi oltranzisti, ha comportato la limitazione del diritto di manifestare, sancito dalla nostra Costituzione. Si è assistito - ma forse il popolo in poltrona e dello shopping non se n'è accorto - ad un ennesimo golpe alla democrazia del nostro Paese. Si nega il diritto di manifestare per le città con cortei, per rinchiudere le proteste in piazze o forum, magari isolate e lontano dagli occhi indiscreti.
Si vuole risotterrare la "Legge Reale", una legge che negli anni Settanta, ha causato 254 morti e 371 feriti in 15 anni. Un legge che prevede un fermo in carcere fino a 4 giorni con i metodi che conosciamo, senza la possibilità di chiedere la presenza del proprio avvocato o informare i familiari. Deseparasidos per 4 giorni. Si vuole istituire una cauzione per i luoghi attraversati dai cortei, così nessun movimento o partito politico oppositore al regime, potrà manifestare. Il diritto sarà concesso solo a chi ha i soldi. Un ritorno al censo dell'Ottocento.
Provvedimenti che non solo sono incostituzionali, non solo negano la libertà ad un popolo, ma porta ad un arretramento politico dell'Italia. Un Paese dove solo chi aveva il danaro poteva far politica, sedere nelle istituzioni e governare, mentre il popolo stava a guardare chi indignato, chi ammansito dalla mancanza di informazione. Partecipava a qualche sommossa organizzata da politici della buona borghesia i quali una volta al potere si dimenticavano spesso del popolo. Un popolo che non aveva la possibilità di partecipare direttamente al governo del proprio Paese.
Non siamo lontani da quel periodo se si pensa che il Governo ha deciso l'abolizione del sostegno pubblico all'editoria.
Non lasciamo che usurpino i nostri diritti, usciamo dalle nostre case, abbandoniamo le comode poltrone e scendiamo e in piazza, uniamo le nostre forze di indignati, diamo una continuità al messaggio delle migliaia di persone che hanno manifestato pacificamente a Roma sabato e che continuano a fare in tutta Italia. Gridiamo basta allo scippo dei nostri diritti di partecipazione, dei beni comuni, del lavoro, dello stato sociale, per il bene di tutti e tutte.
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Italo Francesco Baldo
Carlo Giuliani
Nelle tue mani ?
non è servito a estinguere;
il fuoco ha colpito chi colpiva,
dopo?
poco rimane
di tutta la tua vita,
troppi rumori intorno
e pochi veri silenzi.
Uno sparo?
spegne una speranza, non vissuta,
solo scritta
in quello straccio,
che pietoso t?avvolge;
tu l?hai gettata?
insieme a te stesso.
Un ricordo, un senso,
per chi?
Qualcuno vocerà
utilizzando,
poi ti dimenticherà,
per cercare nuove vittime
per la sua ara dedita ad un dio
solo umano.
Padre Giuliani
Ho pianto per te,
padre,
ancora t?ostini
a dire
parole di lotta
per essere comunque
contro.
Non hai compreso
la fine di tuo figlio
con quelle parole non proclamò
la pace,
incendiò
con ciò che doveva spegnere.