Deroga nitrati, Manzato: passaggio importante dà respiro a zootecnia
Martedi 4 Ottobre 2011 alle 18:31 | 0 commenti
Franco Manzato, Regione Veneto - "E' un passaggio molto importante, che dà un po' di respiro all'affanno della zootecnia veneta rispetto all'applicazione dell'originaria direttiva nitrati e che ci consente di affrontare con maggiore serenità le problematiche legate all'applicazione della direttiva stessa". E' il commento dell'assessore all'agricoltura del Veneto Franco Manzato alla notizia, comunicata dal ministro Saverio Romano, che il Comitato Nitrati europeo ha approvato la deroga, richiesta dall'Italia, volta a consentire, a determinate condizioni, il superamento del limite massimo di 170 kg di azoto di origine organica per ettaro, fino ad un limite di 250 kg.
"E' certo una buona risposta a talune realtà zootecniche dell'allevamento bovino e suino del Veneto. Tuttavia, come sempre accade in questi casi, questo si tradurrà in un carico burocratico importante, in termini anche di vincoli e controlli. Come Regione ci daremo da fare - ha aggiunto Manzato - per predisporre le procedure amministrative con i relativi software informatici, così da semplificare la vita degli agricoltori. Sarà anche essenziale l'informazione che le Organizzazioni professionali agricole daranno in questo senso ai loro associati. In questo nuovo scenario, tuttavia, resta fuori il settore avicolo, peraltro mai preso in considerazione dal Comitato Nitrati ma che è essenziale per il Veneto, primo produttore nazionale con circa il 40 per cento del totale".
"Resta in ogni caso confermato che la risposta a tutte le sfaccettature del problema sta nell'adozione di tecniche e impianti che portino ad eliminare il rischio di un eccesso dei nitrati rispetto alla capacità di assorbimento dei terreni, così come dimostrato dalle sperimentazioni portate avanti da Veneto Agricoltura. E in tale contesto rimane in ogni case valida - ha concluso l'assessore - la necessità di un monitoraggio sull'origine agricola e non agricola dei nitrati, per pervenire ad una riperimetrazione delle zone vulnerabili della pianura Padana rispondente all'effettiva presenza zootecnica".
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