Derivati della regione: precisazioni dell'assessore al bilancio Ciambetti
Lunedi 7 Gennaio 2013 alle 22:35 | 0 commenti
Roberto Ciambetti, Regione Veneto - "Come confermato dalla Corte dei Conti sin dal referto in cui ne valutava la stipula, le operazioni in strumenti finanziari derivati effettuate dalla Regione Veneto sono state svolte nel rispetto delle norme vigenti; quelle operazioni hanno determinato nell'ultimo triennio un risparmio stimabile in circa 3,5 milioni di euro".
Ad affermarlo è l'assessore regionale al bilancio, Roberto Ciambetti, in riferimento all'interrogazione del consigliere Piero Ruzzante sui derivati ‘collar' sottoscritti ai tempi del presidente Giancarlo Galan.
"Il consigliere regionale Pietro Ruzzante, che paventa rischi milionari a seguito dei contratti derivati stipulati dalle Regione del Veneto nel 2006 - ha precisato Ciambetti - parte innanzitutto da un presupposto sbagliato che genera una serie di errori e valutazioni fuorvianti: gli strumenti di finanza derivata attivati dalla Regione del Veneto non sono analoghi, né assimilabili, a quelli per i quali il Tribunale di Milano ha condannato una serie di banche a un risarcimento nei confronti del capoluogo lombardo. La Regione del Veneto, infatti, attivò due operazioni prudenziali con la sola finalità di copertura, cioè di proteggere la Regione dal rialzo di tasso di interesse e non sono state perciò realizzate operazioni speculative, né "scommesse" o "azzardi" come sostiene Ruzzante, o comportanti rischi di perdita in capitale: che si siano risparmiati almeno 3.5 milioni di euro è un fatto, non una congettura, mentre è una mera ipotesi calcolare, come fa il consigliere Ruzzante, perdite possibili future nell'ordine di centinaia di milioni, eventualità che potrebbe concretarsi solo se nei prossimi 23 anni non si registrerà una ripresa economica con conseguente rialzo dei tassi. Non so quali siano le basi dell'analisi così pessimistica e catastrofica del consigliere Ruzzante, ma nessun economista credo oggi possa ipotizzare previsioni a lungo termine, ma soprattutto calcolare una depressione così devastante e di così lunga durata".
"Al di là delle congetture - prosegue l'assessore -, dobbiamo notare come la nostra Regione, diversamente da altre pubbliche amministrazioni, nel trattare con le banche fu assistita nella valutazione dei contratti ‘collar' da un consulente finanziario indipendente, che, noto a titolo di curiosità , è lo stesso al quale si affidò la trasmissione televisiva Report nella sua inchiesta sui derivati e gli enti locali. Per quanto mi riguarda, poi, devo notare che negli ultimi anni abbiamo lavorato per giungere a una situazione debitoria meno esposta alla variabilità dei tassi e la stessa Corte dei Conti ha sottolineato che il debito è stato ripartito in maniera prudenziale. Il risultato, grazie anche ai contratti collar contestati dal consigliere Ruzzante, è stato un risparmio nel tasso medio annuo pagato dalla Regione del Veneto rispetto alla media delle pubbliche amministrazioni: nel 2011 il tasso pagato dalla Regione del 2,8% è risultato inferiore a quanto pagato in media dalle pubbliche amministrazioni nello stesso anno, pari al 4,2%".
"Come suggeriscono i tecnici - conclude Ciambetti -, la Regione non intende per il momento assumere iniziative finalizzate all'uscita anticipata dai contratti che nei fatti determinano un tasso fisso sui debiti. La finalità di coprire parte del debito regionale dall'aumento dei tassi è oggi più che mai giustificata, la situazione dei mercati finanziari è molto incerta e un ritorno pressoché totale del portafoglio debiti della Regione al tasso variabile esporrebbe la Regione ad un grado di rischio certamente non in linea con i criteri di prudenzialità cui sinora è stata informata la gestione del debito regionale".
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.