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Decretato lo stato di insolvenza di Veneto Banca si attende un provvedimento analogo per la BPVi: con procedura di bancarotta pene superiori e prescrizione allungata

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Mercoledi 27 Giugno 2018 alle 21:33 | 0 commenti

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Stamattina, mercoledì 27 giugno, il Tribunale fallimentare di Treviso, si legge su La Tribuna di Treviso, "ha decretato lo stato di insolvenza di Veneto Banca. La passività complessiva è stata calcolata in 538,6 milioni di euro, nonostante un intervento dello stato di 2,5 miliardi di euro. Il giudice fallimentare interpellato dal pubblico ministero Massimo De Bortoli dalla Procura di Treviso ha così stabilito che al 25 giugno 2017, data della messa in liquidazione di Veneto Banca e della Banca Popolare di Vicenza, l'istituto di credito trevigiano era insolvente e non in grado di onorare l'emissione obbligazionaria decennale emessa in scadenza il 21 giugno 2017".

La sentenza, che arriva un anno dopo il decreto legge che portò l'ex popolare alla liquidazione coatta,  apre la strada al procedimento per bancarotta, ben più grave di quello per i reati attualmente in giudizio nei confronti degli ultimi amministratori della banca.

A questo punto c'è da aspettasi che anche il Tribunale fallimentare di Vicenza, a cui si sono rivolti i pm Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi per l'analoga richista di stato di insolvenza della Banca Popolare di Vicenza, che ormai è chiaro a tutti come fosse in condizioni peggiori della ex Popolare di Montebelluna, rigetti le argomentazioni dei commissari liquidatori ("guidati" in entrambi i casi, in maniera da taluni valutata come "anomala", da Fabrizio Viola, ex ad della BPVi e presidente del Comitato strategico di Veneto Banca, e accetti le richieste dei pm vicentini.

L'incriminazione per bancarotta prevede pene superiori per gli eventuali responsabili e, di conseguenza, allunga il periodo di prescrizione.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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