Debito Usa declassato da stabile a negativo! E ora Obama si affida a Facebook
Martedi 19 Aprile 2011 alle 02:26 | 0 commenti
Davide Orecchio, Rassegna.it - Standard & Poor's abbassa l'outlook a "negativo". Sullo sfondo il rischio di default, se democratici e repubblicani non si accorderanno sul bilancio. Obama difende il suo piano e dà appuntamento all'America sul social network, per una diretta video
Gli Stati Uniti come l'Irlanda, la Grecia o il Portogallo? Sembra fantascienza ma potrebbe non esserlo. La notizia ha un che di storico: l'agenzia di rating Standard & Poor's ha abbassato l'outlook sul debito pubblico Usa da "stabile" a "negativo". Un declassamento del giudizio sui conti pubblici di Washington che risente dell'aspra battaglia politica tra democratici e repubblicani, che non sono ancora arrivati a un accordo sul bilancio dello Stato.
Il rapporto debito/Pil si avvia a superare l'80%, e il debito pubblico statunitense ha superato la soglia fissata per legge di 14.300 miliardi di dollari. Una legge votata dallo stesso presidente Barack Obama quando non era ancora alla Casa Bianca e che ora gli si ritorce contro, perché gli esponenti del Grand Old Party, per non parlare dei deputati che vengono dalle fila radicali dei tea parties, sembrano disposti persino a rischiare l'insolvenza dello Stato pur di ostacolare i democratici e chiedono draconiani tagli alla spesa pubblica proponendo di cominciare da una bella sforbiciata all'assistenza medica agli anziani.
Gli 87 agguerriti neodeputati del tea party non ne vogliono sapere di ratificare un aumento del debito. Il problema però, come ha annunciato il segretario al Tesoro Timothy Geithner, è che per metà maggio il tetto verrà superato e le misure di emergenza concordate da democratici e repubblicani daranno respiro ai conti pubblici solo fino all'otto luglio. Dopodiché, in assenza di un accordo strutturale sul bilancio, Washington andrà in default, sarà insolvente.
Alla luce di questo braccio di ferro (dal quale, per inciso, emerge che l'irresponsabilità e spregiudicatezza della politica non è problema solo italiano), il declassamento operato da Standard & Poor's mostra una ragione non tanto tecnica quanto politica, con evidenti risvolti geopolitici. Dopo anni di indebitamento tollerato, qualcuno dice in faccia agli Usa che sono un gigante dai piedi d'argilla. E contemporaneamente la Cina annuncia che il sorpasso economico sugli Usa, previsto per il 2020, potrebbe arrivare già nel 2012.
Standard & Poor's mantiene inalterato il rating AAA sul debito pubblico americano, ma aggiunge che il profilo fiscale Usa potrebbe diventare "considerevolmente più debole" rispetto ad altre importanti economie mondiali, se la crescita del deficit non fosse posta sotto controllo. L'agenzia mette in evidenza il "rischio che i governanti Usa non trovino un accordo su come affrontare le sfide di bilancio di medio e lungo termine entro il 2013", si legge nel comunicato rilanciato dalle agenzie. Senza un'intesa tra democratici, repubblicani e Casa Bianca - prosegue Standard & Poor's - il "profilo del bilancio Usa" diventerà "nettamente più debole rispetto agli altri paesi a tripla A".
La reazione politica
"Quello che ha dato Standard & Poor's è un giudizio politico col quale non siamo d'accordo". Questo il commento di Austan Goolsbee, presidente del Council of Economic Advisers della Casa Bianca, rilasciato alla Cnbc. "Non mi sembra che Moody's e altre" agenzie "siano d'accordo con questo giudizio" ha aggiunto Goolsbee. In effetti un rapporto di Moody's sostiene che le ultime proposte di bilancio Usa ridurrebbero il deficit e il debito e sarebbero positive per il rating del paese. Il che non ha impedito a Wall Street di perdere l'1,4% sull'indice Dow Jones, l'1,2% sul S&P500 e l'1,5% sul Nasdaq.
Obama torna on the road e su internet
Così il presidente torna in campagna permanente. Si rimette in viaggio per gli Stati Uniti come ai tempi della tournee in difesa della riforma sanitaria, questa volta per convincere gli americani che il risanamento al bilancio insieme all'aumento di alcune tasse sui ricchi, insomma la ricetta compromissoria della Casa Bianca per tenere al guinzaglio spesa e debito, è migliore rispetto alla formula repubblicana che prevede tagli all'assistenza sanitaria, ad altri strumenti di welfare e alla scuola, ed esenzioni fiscali per ceti abbienti e corporations.
Come informa il Washington Post, il tour di Obama partirà dal community college di Annandale, in Virginia, e terminerà in California, nella Silicon Valley, dove il 20 aprile il presidente parteciperà , primo del suo rango nella storia, a una diretta video su Facebook al fianco del suo fondatore Mark Zuckerberg. Il giovane prodigio del social network intervisterà Obama dalla sede di Fb a Palo Alto. Gli americani potranno collegarsi e discutere insieme a "The President" su economia e budget. La Casa Bianca ha reso noto che Obama "si collegherà con gli americani in tutto il paese per discutere le dure scelte da prendere per riportare la nostra economia su un percorso fiscale più responsabile, continuando a investire in campi come l'innovazione che aiuterà la nostra economia a crescere e l'America a essere più competitiva".
Un appuntamento annunciato e messo in calendario da diversi giorni, ma che dopo il declassamento di Standard & Poor's diventa una tappa ancor più cruciale. Tanto che Obama l'ha rilanciata divulgando un appello video sulla pagina Facebook della Casa Bianca, per convincere quanti più cittadini possibile a partecipare all'evento. Il gioco si è fatto duro, e il presidente rispolvera la collaudate armi che hanno contribuito a portarlo nello Studio Ovale: internet e social network. Resta da vedere se la ricetta funzionerà ancora.
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