De Gennaro, Arrighetti e Centoni: tre stelle (ex) biancorosse spengono le 50 degli Usa
Mercoledi 8 Ottobre 2014 alle 23:59 | 0 commenti
È volley mondiale e non solo femminile stasera al Forum di Assago in cui per Italia - Usa ci sono quasi due Menti delle grandi occasioni a far tifo. E la similitudine con i tifosi biancorossi non è per nulla fuori tema, visto che ci sono le tre stelle ex biancorosse Monica Moky De Gennaro, Valentina Piske Arrighetti e Nadia Titti Centoni ad azzerare per 3-0 le 50 stelle della nazionale Usa, guidata oggi in panchina dal pluricampione Karch Kiraly e nel 2002 battuta nella finalissima mondiale proprie dalle azzurre anche allora con coach Bonitta e anche allora con tre campionese griffate Vicenza: Paggi, Togut e Mifkova.
Se l'obiettivo, all'inizio del mondiale, era arrivare alla Final Six di Milano, ora che a Milano abbiamo stracciato le statunitensi basterebbe (all'italiana) che queste perdessero domani con la Russia per essere in semifinale senza attednere lo scontro con le ex sovietiche.
Ma questa nazionale, tutto cuore e determinazione, non farà conti e sconti, visto anche che il primo posto nel girone a tre assicurerebbe l'incrocio con la seconda dell'altro raggruppamento che comprende i fenomeni (le fenomene?) brasiliane, le campionesse cinesi, che abbiamo già battuto nel secondo turno di qualificazione, e le dominicane, le meno forti sulla carta, ma le uniche, finora, ad averci sconfitto.
Ma ricezioni, alzate e schiacciate oppure battute, muri/difese e attacchi saranno loro a decidere. Con la tecnologia dei replay video ad evitare le figurace del calcio...
Di seguito la cronaca di Lavinia Cerioni, che ha visto la partita per voi pur essendo nativa calciofila e perciò parte del Menti doc, mentre io e Edoardo Andrein, tra una notizia e un articolo da pubblicare, tifavamo come i milioni di italiani e italiane e le migliaia di vicentini ambosesso che la grande "palla rilanciata" la amano.
Perchè la conoscono...
Vero Concato e Cescato?
Anche se, pare, comunque, che fossero al PalaForum, sotto mentite spoglie, il primo a capire perchè in quel palasport ci fossero più spettatori di tutte le tesserate italiane della pallacanestro femminile, l'altro ad asciugarsi le lacrime (d'invidia?) con i tovagliolini di carta delle patatine fritte che passava al grande, veccchio patròn.
La cronaca di Lavinia Cerioni
Italia 3 Usa 0 e la prima partita nella Final Six con una delle superpotenze del mondo, due volte vicecampione olimpica, viene archiviata e si va avanti senza pensare al girone, che è duro... come l'altro, ma solo alla prossima gara contro la Russia. Aveva detto Bonitta che bisognava giocare senza mettere la testa sotto la sabbia. Detto, fatto. Le giocatrici statunitensi sono forti fisicamente, organizzate in tutti i reparti e giocano palle veloci nonostante i cm di cui dispongono, ma la nazionale azzurra si rivela capace di interpretare al meglio questa partita anche con cambi di formazione o innesti in corsa, sinonimo questo di grande forza caratteriale: sono 14 e non 6 le titolari, ama dire Bonitta, aggiungendo alle 12 a referto e sempre in campo le due a turno sugli spalti. Chiunque sia' chiamata in causa anche stasera scende in campo con la giusta mentalità . I primi due set sono molto equilibrati con l'Italia che paga inizialmente qualche disattenzione in difesa, ma strada facendo e, dopo sistematiche rincorse da dietro, riesce a sistemare le cose. E allora la correlazione muro-difesa funziona alla perfezione, il muro è compatto e mette pressione dimostrando di essere tutte pienamente dentro al match. Il terzo set è, invece, tutto italiano, con le azzurre che fanno saltare gli automatismi delle statunitensi sbagliando pochissimo. Ciò che ha determinato la vittoria sono state sicuramente lucidità e concretezza, lo penasno gli oltre 10.000 sugli spalti, i milioni davanti alle tv e lo staff, coach Bonitta in testa. In questa sfida, che è quasi tutta italiana dal momento che sei ragazze americane hanno giocato o militano da noi in Italia, le tre biancorosse giocano al massimo con Monica De Gennaro superba in difesa, Valentina Arrighetti esemplare per quantità e qualità di palloni giocati e Nadia Centoni che ha tenuto a galla la squadra quando era in difficoltà , difendendo e attaccando con sberle e pallonetti di cui è capace.
L'obiettivo all'inizio era arrivare almeno a Milano... E ora che ci siamo, che si fa? Non si sta di certo a guardare! Ne è convinta anche la grintosa commentatrice Rai, Consuelo Mangifesta, anche lei a Vicenza giusto il tempo, nella stagione 2001-2002, per conquistare una Supercoppa dopo la Cev di Paggi, Togut e Mifkova, poi camponesse mondiali nel 2002.
Ora a Moky, Piske e Titti non resta che sognare che sia lei il trait d'union con quel magico 2002, azzurro sì, ma con tanto biancorosso.
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