Danni agricoltura: 600/700 mila euro. E Coldiretti insiste sul problema nutrie
Mercoledi 12 Febbraio 2014 alle 14:15 | 0 commenti
Coldiretti Vicenza - Dalle prime stime effettuate dalla rete di tecnici Coldiretti emerge un pesante danno a seguito delle importanti precipitazioni che hanno colpito anche la provincia berica. Ammontano ad almeno 600/700 mila euro, infatti, i danni rilevati ad oggi, a carico di strutture, abitazioni e colture.
“Nel Basso Vicentino la situazione più pesante – commenta il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola – con danni di oltre 200 mila euro ed una perdita pressoché totale delle colture. Significative conseguenze anche ai vigneti, ripetutamente colpiti da abbondanti allagamenti negli ultimi anniâ€. Oltre alle aree di Lonigo, Montegalda, Montegaldella e Noventa Vicentina, anche la città di Vicenza e gli immediati dintorni sono stati colpiti in modo significativo, ma in rapporto all’estensione della superficie i danni sono stati più contenuti. Importanti smottamenti e frane sono state registrate in alcune aree pedemontane, al Lago di Fimon ed in alcuni territori collinari, tra cui Gambellara, Mossano e Nanto.
“Dobbiamo riconoscere che dei passi avanti sono stati fatti, sia dal punto di vista della manutenzione del territorio che sotto il profilo idrogeologico – prosegue il presidente Martino Cerantola – ma non ci sono dubbi se rileviamo che in quest’occasione a salvarci è stata la macchina dei soccorsi, con interventi tempestivi ed attenti da parte di Genio civile, Consorzi di bonifica, volontari della Protezione civile e Vigili del fuoco. Persone che, con spirito di abnegazione, si sono attivate immediatamente ed hanno dato il massimo per evitare che la situazione potesse degenerareâ€. Sperando che l’emergenza sia passata, o volga al termine, ora è il momento di contare i danni. Dovrebbe essere, però, anche il momento per riflettere e progettare interventi di medio lungo termine per far fronte alle abbondanti precipitazioni con le quali dovremo fare i conti.
“Il clima è profondamente cambiato – sottolinea il presidente Martino Cerantola – ed oggi le precipitazioni si concentrano in pochi periodi dell’anno e si alternano a periodi di siccità che mettono in grande difficoltà il mondo agricolo. Le piogge dei giorni scorsi sono state ben più abbondanti di quelle del 2010, ma solo per una concomitanza di fattori siamo riusciti a contenere i danni e ad evitare che ancora una volta fosse il nostro mondo ad accusare un duro colpoâ€.
Coldiretti Vicenza sollecita a proseguire nell’attività di manutenzione e consolidamento degli argini, anche considerando opportunamente tutti i fattori che concorrono a deteriorarli, tra cui la forte diffusione di nutrie, che non sono le uniche responsabili, ma concorrano a provocare dissesti.
“La nutria è un animale non autoctono, che si riproduce molto velocemente – conclude il presidente Martino Cerantola – ed è di certo molto insidiosa, in quanto non esistono predatori autoctoni in grado di contrastarla. Le sue tane del diametro di 20-30 cm, danneggiano dighe e sistemi di irrigazione. Fa irruzione in risaie ed altre colture. Dotandosi dei predatori più comuni, ad esempio le volpi, la riduzione ci sarebbe, ma sarebbero minacciate le colture ed altre specie animali. Occorre disporre un piano di abbattimento razionale e rispettoso della fauna e delle colture, anche impiegando le gabbie per la cattura di questi animaliâ€.
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