Daniele Ferrarin, l'intervista di fine anno
Domenica 3 Gennaio 2016 alle 10:17 | 0 commenti
Un'intervista al sindaco Achile Variati e a tutti i capigruppo per fare il quadro sulla situazione di Vicenza a cavallo dell'anno nuovo è il nostro modo per dare voce agli esponenti di tutte le forze politiche attive sul nostro territorio, per fare il punto su alcuni temi caldi della nostra cittadina, dalla politica, alla cultura, passando per ambiente e nuove prospettive. Tra quello che a Vicenza non c'è più, e quello che potrà avere dall'anno che nasce, a quello a cui mira a lungo termine. In attesa di pubblicare le risposte di Liliana Zaltron, prima impossibilitata a risponderci per un infortunio, abbiamo rccolto, le risposte del consigliere Daniele Ferrarin per dare voce al Movimento 5 Stelle. Poi pubblicheremo quelle della capogruppo Zaltron, arrivateci nel frattempo, e magari vedremo nche se le posizioni dei due battaglieri consiglieri pentastellate saranno sostnzilmente le stesse...
Iniziamo da quello che Vicenza perde in questo 2015. A partire da una grande realtà del territorio dal futuro incerto, la Banca Popolare di Vicenza, i piccoli azionisti hanno visto le loro azioni crollare di valore, e ora solo una spesa da parte degli investitori può salvaguardarne la “vicentinità â€. Chi ha truffato e sbagliato deve pagare. Il M5S è da anni l’unica forza politica che denuncia i misfatti interni alla Banca Popolare Vicentina, assieme ad ADUSBEF (che depositò esposti – precisi e attualissimi - già nel 2008), oltre ad altre poche associazioni e a qualche rara testata giornalistica libera (es. VicenzaPiù). Oggi tutti si prodigano con suggerimenti, ma si deve ricordare che molti di loro sono stati complici del silenzio omertoso degli ultimi sette anni su questo scandalo. Chi si sente truffato dalla banca fa bene a denunciare e ad opporsi, per non perdere il diritto sui futuri risarcimenti. Per operare correttamente anche nel sistema bancario ci vuole senso di responsabilità e onestà . Il prossimo governo del Movimento 5 Stelle riporterà diritto e giustizia e metterà in ordine il sistema. Il movimento ha fatto quattro proposte concrete per BpVi e tutte realizzabili. L'unica opzione che preclude ai piccoli azionisti tutte le strade future è votare sì alla trasformazione in S.p.a. In quel caso quei piccoli azionisti si metteranno nelle mani delle banche e dei grossi azionisti che hanno interessi diversi dai loro. Per la Fondazione Teatro Comunale, che registra già un passivo sono venuti meno i finanziamenti di Confindustria, ci sono stati pesanti tagli da parte della regione, la BpVi ha annunciato che è anch’essa fuori dai giochi. Qual è il futuro che lei pensa per questo volano culturale della città . Il teatro comunale di Vicenza sta per compiere 10 anni di vita e attualmente è gestito da una fondazione i cui soci sono il Comune di Vicenza, la Regione Veneto , la Banca popolare di Vicenza e la Fondazione Cariverona. Leggendo attentamente i dati dell’attuale gestione risulta che sempre più vicentini frequentano il Teatro e questo non può che essere una dato positivo per la nostra Città . Il Vicesindaco ha annunciato che probabilmente BPVi ridurrà il suo contributo, la regione di fatto lo ha già fatto, tutto ciò mentre i due rappresentanti nel CDA  che rappresentano il comune, Bulgarini e Trivellato, stanno e soprattutto sono stati solo guardare; loro sono lì a rappresentare tutti i cittadini di Vicenza, perché il Teatro è dei Vicentini e non di Bulgarini/Variati; riteniamo che loro abbiano  grandi responsabilità sulla gestione economica, troppo facile solo ora dire “colpa della regione e di Confindustra, perché non hanno mai messo al corrente il Consiglio Comunale e la commissione culturaâ€. La Cultura Vicentina di questo vicesindaco (ricordiamo non eletto dal popolo) ha investito tutto e troppo sulle mostre in Basilica favorendo economicamente solo soggetti privati e togliendo di fatto risorse ad altri contenitori culturali. Riteniamo che il Teatro Comunale di Vicenza debba vivere ed offrire sempre più proposte culturali per tutti i cittadini Vicentini; a marzo ci sarà il rinnovo del CDA e per questo invitiamo il sindaco a nominare persone di spessore culturale, ma soprattutto persone che abbiano a cuore questo nostro Teatro. Quello che a noi sembra ancora mancare, però, nonostante l’acceso dibattito appena accennato, è un’opposizione seria. Se tanto nella misura di “andare controâ€, quanto la capacità di essere propositivi e stimolanti per la maggioranza, così da costringerla a lavorare al meglio e nell’interesse della comunità tutta. Se è concesso… diremmo piuttosto che manca la “maggioranza seriaâ€. È Variati a essere precipitato in un abissale delirio di onnipotenza, con gravi problemi anche interni. Per quanto riguarda l'operatività del M5S all'opposizione, gli atti da noi formulati in questi due anni e mezzo sono pubblici e si sono concretizzati in proposte serie che dovevano spingere la maggioranza al confronto sui veri problemi della città e non sui piccoli giochini di potere. Lasciamo agli elettori il giudizio finale. Anno nuovo, nuovi problemi, in quest’ultimo periodo si delineano le nuove tendenze e le vecchie criticità con cui si dovranno fare i conti in futuro. La prima che vogliamo discutere riguarda un problema molto attuale, il problema profughi è quasi costantemente all’ordine del giorno, ma a questo si aggiungono forme di discriminazione verso alcune categorie, come i portatori di handicap e gli omosessuali che possiamo racchiudere sotto la grande etichetta della “paura del diversoâ€. La “paura del diverso†è la paura che istintivamente nasce da ciò che non si conosce. Una politica e un’informazione che strumentalizzano questa paura sono da condannare sempre ed in ogni caso. La Lega “gioca†sul problema per ottenere facile consenso, dimenticando che ha governato per 20 anni. Decenni d’incapacità gestionali e legislative hanno portato alla situazione attuale. Alimentare discriminazioni, pregiudizi e stereotipi porta all’intolleranza che può degenerare in violenza. Ci vuole una politica che cominci a chiudere con le guerre, anche quelle mascherate da missioni di pace. Basta bombe sulle scuole dove muoiono bambini. Questo porterà alla moderazione degli attuali flussi migratori da quelle zone. L'accoglienza, la tolleranza e la solidarietà sono, per il M5S, i tre pilastri portanti per il bene comune. Serve una politica che sappia ascoltare i veri problemi dei cittadini e insieme sappia trovare le soluzioni per costruire una società coesa dove al centro è l’essere umano. Serve fare informazione corretta e inclusione per tutte le persone che necessitano di assistenza. Sono gli sprechi, i cacciabombardieri e le spese che devono essere tagliate. Questo è il vero compito della politica. Il M5S è nato su questi principi e ogni giorno è impegnato in questo senso. “Nessuno deve rimanere indietro†è scritto nel nostro programma. Un altro dei grandi problema della Vicenza che verrà è legato all’ambiente, alle opere pubbliche, alla cementificazione. Borgo Berga è l’esempio lampante di questa difficoltà , le cui responsabilità sono ancora argomento di dibattito. Consumo del territorio, degrado ambientale, opere pubbliche inutili come la TAV sono tre gravi responsabilità che le Amministrazioni che si sono susseguite al governo della città hanno lasciato in eredità alle future generazioni. Il M5S ha denunciato la cementificazione in tutta la città e i relativi sprechi e abusi. Sull’ecomostro di Borgo Berga la giunta Variati ha peggiorato il già orrendo progetto iniziale e noi abbiamo presentato esposti in Procura che si son tradotti in avvisi di garanzia e sequestro di cantiere. Il suggello dell’inciucio con i grandi cementificatori berici è rappresentato plasticamente dall’assunzione da parte di Variati dell'ex assessore all'urbanistica della giunta Hullweck, Maurizio Franzina. È ora di voltare pagina, è ora di tornare a fare politica con i cittadini, per i cittadini e per migliorare la qualità della loro vita. È tempo che chi governa lo faccia responsabilmente senza strizzare l’occhio ai potenti di turno e senza farsi corrompere. In aggiunta ai problemi vogliamo cercare di far luce anche su quelle che sono le opportunità che ha la città di Vicenza per rilanciarsi nei prossimi anni. Un primo punto, ritornando al discorso sulla cultura, sta nel fatto che l’amministrazione si sta effettivamente per un rilancio turistico della città , in ottica culturale ed economica. Il rilancio turistico e culturale della città non ci sembra in grado di autosostenersi, perché è mancata proprio una visione estetica e culturale; l'impostazione turistica doveva basarsi sulla bellezza, sulla nostra storia e sull'arte che andavano valorizzate e non circondate da cementificazione selvaggia. Come già evidenziato, le responsabilità di Bulgarini & C. nella gestione della città sono evidenti: dopo aver “massimizzato“ i profitti dei privati, ora è venuto il momento di minimizzare le risorse pubbliche nelle spese culturali. Era inevitabile! La recente “proposta culturale†presentata da Bulgarini è ammantata da una carica di ambizione che si regge su “piedi d'argillaâ€. Tutta la parte economica appare incerta e lega il suo destino alla Fondazione Roi, guidata, ancora, dal noto banchiere Zonin. Creatività e fantasia dovranno essere ricercate assieme a un rilancio dell'immagine di Vicenza, gravemente compromessa anche per le vicende legate alla BPVi. Della storia culturale della città fa parte anche il club calcistico, vittima di problemi societari, ancora incerta sui finanziamenti e la possibilità di acquisto di Vi.Fin., dal futuro incerto e con uno stadio che deve essere ripensato. Per lo stadio servirebbe riunire tutto il popolo degli sportivi, giovani, appassionati e praticanti, per fare un piano sportivo e non solo industrial-imprenditoriale. Un piano per educare alla sportività e al bel gioco, al netto di fantasie megalomani che, con i tempi che corrono e le famiglie da salvare, nessuno può permettersi. Vicenza rischia di “perdere l’ultimo trenoâ€, quello che le permetterebbe di essere uno dei tasselli della rete di trasporto europeo a medio e corto raggio: la linea TAV e l’Alta Capacità , con il raddoppiamento della linea ferroviaria. La linea TAV europea è obsoleta. Così come concepita è oggi un'opera perfettamente inutile. La tratta Milano-Venezia è sottoutilizzata del 40%,  sia per le merci che per il trasporto di persone. Lo spostamento del traffico merci da gomma a rotaia è ormai imprescindibile, unitamente al potenziamento della rete esistente: questi sono i veri “treni†da prendere. L'Italia e il Veneto hanno bisogno di traffico pendolare: servono treni da e per Verona, Padova, Treviso, Thiene-Schio, se non vogliamo morire di smog. Quelli che mancano sono proprio i convogli, non c'è materiale rotabile da far correre sopra ai binari e continuamente vengono soppresse corse. Tra i tanti treni che sta perdendo Vicenza c’è forse quello in cui ci sentiamo più coinvolti noi, quello dell’informazione. Alcune realtà sono sparite, la stampa locale soffre a livello generalizzato, e l’informazione giornalistica fatta da professionisti è sempre più ridotta. Il web aumenta le nostre fonti di informazione, ma forse manca quella componente di mediazione e filtro virtuoso che è appannaggio del giornalista di professione. La stampa dovrebbe reggersi sulla propria attendibilità ed essere il più possibile svincolata dal potere, altrimenti diventa uno strumento per pilotare scelte e speculazioni. Possiamo affermare che certa stampa e alcune televisioni hanno avuto una grande responsabilità nelle attuali vicende a danno dei risparmiatori e soci della BPVi su cui sta indagando la Procura. Infatti diedero conto solo marginalmente dell'esposto alla Procura della Repubblica di Vicenza depositato da Adusbef nel 2008 e, a leggerlo oggi, ci si rende conto che si poteva evitare il disastro per decine di migliaia di famiglie e imprese. Sicuramente la figura del “giornalista professionista e professionale†deve rimanere punto di riferimento per un’informazione più libera da “filtri†economico/politici. Un’ultima domanda, sul ruolo e sul futuro delle aziende partecipate, sull’input governativo che spinge alla loro riduzione e la spinta alla privatizzazione. Il Movimento 5 Stelle invece crede molto nei servizi pubblici ben gestiti dal Comune attraverso le sue partecipate. Le Municipalizzate sono lo strumento strategico per uno sviluppo a favore dei cittadini. I servizi gestiti privatamente, che mettono il guadagno al centro del loro scopo sociale, non potranno soddisfare queste esigenze e faranno crescere inesorabilmente le tariffe, come abbiamo visto in tutti i casi in cui questa strada è stata già tentata.  Le politiche di privatizzazione delle partecipate che erogano servizi rientrano in un disegno, su scala globale, di controllo e sfruttamento di servizi essenziali per i cittadini. Acqua, energia, trasporti: sono i nuovi “mercati†individuati dalle multinazionali per far soldi sui bisogni della gente. Per concludere, quali sono i suoi auguri? L’augurio è di saper cogliere il momento di un indispensabile cambio, al fine di mettere in discussione un sistema i cui pessimi risultati sono sotto gli occhi di tutti. Governo ed Europa non difendono gli interessi dei cittadini ma quelli dei mercati, come si è ben visto nel caso recente in cui si è difeso il "sistema bancario†invece che il risparmio di chi ha lavorato una vita. Il nostro augurio è che i cittadini diano fiducia al Movimento 5 Stelle per poter finalmente iniziare il vero cambiamento e miglioramento. Che i cittadini sempre più s’informino autonomamente, senza cadere totalmente nelle distorsioni di certa stampa “blasonata†e delle TV di regime. Che decidano di cambiare, dopo decenni in cui si predica bene ma le cose peggiorano a vista d'occhio.
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