Dalla Valsusa a Vicenza opporremo resistenza alla Tav: l'appello di Primucci di Lit
Lunedi 11 Giugno 2012 alle 09:46 | 0 commenti
Davide Primucci, Sezione di Vicenza Commissione Giovani Partito di Alternativa Comunista (Lit) - Comune, Provincia, Regione, Confindustria, Confartigianato e Confcommercio hanno promosso e presentato uno studio di fattibilità che vorrebbe portare la costruzione della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità nella città di Vicenza, è successo lo scorso 31 maggio. Una tratta che nemmeno RFI, l'ente che gestisce le linee ferroviarie italiane, ha in mente nei suoi progetti del TAV Milano-Venezia.
La linea AV-AC (alta velocità per passeggeri-alta capacità per merci) doveva bypassare Vicenza a sud dei Berici senza alcuna fermata in città , invece la cricca politico-imprenditoriale vicentina si ostina da anni a volere una stazione in città e per questo ha presentato questo progetto sostenuto ovviamente anche dal sindaco Variati. Il progetto in questione prevede la costruzione ex novo di una stazione ferroviaria in zona Fiera, da qui il Treno ad Alta Velocità dovrebbe scendere e proseguire in una galleria lunga 8 km risalendo in superficie nei pressi di Settecà , una galleria che attraverserà tutta la città in direzione est-ovest. Inoltre si prevede un parziale interramento degli attuali binari nella zona dei Ferrovieri.
Il tutto per la "modica" cifra di 700-900 milioni, questo è il costo stimato. Soldi che andranno in mano a lobby del cemento che riusciranno a far lievitare brutalmente i costi. Questo è già successo per le costruzioni di altre linee TAV nel nostro paese, due esempi: la linea Bologna-Firenze è costata 6,5 volte in più rispetto al preventivo iniziale, la Torino-Milano 4 volte in più.
Solo il fatto che amministratori e imprenditori si sono messi insieme per lanciare e volere questo progetto ci fa capire che c'è una reale intenzione a sperperare denaro per opere inutili e dannose per il territorio. Il tunnel di 8 km creerà sicuramente un impatto devastante in città . Cantieri che andrebbero a costruire un'opera inutile per la stragrande maggioranza dei cittadini che non potranno permettersi un biglietto per l'Alta Velocità che sarà riservata ai soliti ricchi . Queste sono le politiche che Ferrovie dello Stato sta portando avanti da tempo: dalla fine dello scorso anno abbiamo assistito ad una drastica soppressione di intercity e treni notte che erano usati da migliaia di cittadini per spostarsi in tutta Italia, soprattutto sull'asse nord-sud, che non possono permettersi di pagare un Freccia Rossa.
Il Partito di Alternativa Comunista ritiene vergognosa una spesa del genere per costruire una ferrovia riservata a poche élite quando ci sono ogni giorno treni regionali soppressi, passaggi a livello guasti, stazioni prive di biglietterie, treni sporchi e sovraffollati oltre l'immaginabile. Oggi quei soldi andrebbero utilizzati per rilanciare il trasporto pubblico locale e potenziare la rete ferroviaria regionale che utilizzano ogni giorno migliaia di studenti e lavoratori pendolari. Proprio gli studenti e i lavoratori sono i primi ad essere vessati dallo sperpero di denaro pubblico funzionale alla costruzione del TAV, infatti FS aumenta ogni anno i biglietti e gli abbonamenti: oggi un biglietto Vicenza-Padova costa "solo" 3,45 € contro 2,90 € del 2010, a settembre ci aspetta l'ennesimo rincaro.
Quindi a chi serve il Tav? La costruzione del TAV non risponde ad altro che a leggi di valorizzazione del capitale. Non per tutti è un'opera inutile: infatti serve a garantire i guadagni delle lobby politico-mafiose-imprenditoriali, poco importa se devasta l'ambiente per farlo (è il caso della Valsusa). Questo progetto è promosso dalle lobby economiche di grandi costruttori e imprenditori che guadagneranno milioni con ingenti appalti e relativi subappalti che finiranno in mano alla criminalità organizzata. Mafia, ndrangheta e camorra da sempre sono presenti al nord e si aggiudicano infatti appalti per grandi e piccole opere riciclando il denaro sporco, come ampliamente documentato da indagini svolte sugli appalti per la costruzione del Tav a Milano.
Ma si badi bene: non si può imputare il Tav ad una semplice mala gestione del territorio o alle malefiche lobby. La colpa è del sistema economico! Non esiste né potrà mai esistere domani un capitalismo «buono» distinto da quello «cattivo» di oggi che distrugge l'ambiente. Da marxisti non siamo contro il progresso, ma deve essere chiaro che il Tav non è un progresso per la società , ma solo una maggiore fonte di profitto per gli sfruttatori. Sono altre le opere che servono al progresso.
Dobbiamo prendere esempio dalla Valsusa: Venti anni di resistenza con assemblee e controinformazione, presidi permanenti sgomberati con la forza, mobilitazioni di rilevanza locale e nazionale hanno portato il movimento NOTAV della Val di Susa ad essere uno dei più longevi e combattivi della storia del nostro Paese. Nonostante i pesanti scontri contro migliaia di poliziotti, la mobilitazione organizzata e l'autodifesa proseguono ad oltranza.
Il Partito di Alternativa Comunista è sempre stato presente nelle mobilitazioni in Valle e si è sempre dichiarato contrario al Tav proponendo di reinvestire i soldi per il trasporto regionale o per opere utili alla collettività come la messa a norma delle scuole pubbliche, oggi sempre più fatiscenti.
Confindustria, Variati &co. non la pensano così. E allora noi riprendiamo il motto dei valsusini: per tutti questi signori "a sara düra" perché la lotta non demorde e sarà ancora più efficace se sarà in grado di "travolgere" tutta l'Italia.
E' necessaria la costruzione di comitati contro il Tav a Vicenza, comitati che siano coscienti che non basta dire No al Tav ma che è necessario dire no anche al capitalismo unendo tutti i fronti di lotta, dagli immigrati a nativi, dagli operai agli studenti.
No al Tav: né a Vicenza, né in Valsusa né altrove
No alle grandi opere funzionali solo agli interessi di pochi investitori plurimiliardari!
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