Otello Dalla Rosa:"dal voto una sconfitta, ma l'impegno per Vicenza continua"
Lunedi 11 Giugno 2018 alle 13:35 | 0 commenti
L'analisi del voto: "Rispetto al 4 marzo rimonta eccezionale, ma non sufficiente"
"Il voto della città di Vicenza è certamente una sconfitta della proposta che abbiamo fatto alla città . Ma questo è il frutto anche di un clima nazionale che ha contribuito a politicizzare il voto e messo in secondo piano i temi amministrativi. Al netto di questo, quella realizzata dal centrosinistra in città è stata una rimonta eccezionale considerato il clima politico generale, nettamente sfavorevole a livello nazionale e anche a livello locale". Così Otello Dalla Rosa commenta il risultato del voto di ieri a Vicenza nella nota che pubblichiamo.
"Nelle elezioni del 4 marzo, infatti, il divario del voto tra le coalizioni è stato notevole, oltre 7 mila voti assoluti e 11,7 punti percentuali - sottolinea -. Nel voto di ieri questo gap si è ridotto a 2.286 voti. Il centrosinistra ha incrementato del 15% i voti conquistati nel voto del 4 marzo passando dai 19.030 voti totalizzati il 4 marzo da PD, Più Europa, Insieme e Leu, ai 21.985 di ieri. Il centrodestra ha ridotto i suoi voti, passando dai 26.093 raccolti alle politiche da Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Noi con l'Italia, Popolo della Famiglia, Casa Pound e Forza Nuova ai 24.271 raggiunti ieri dalla coalizione di Francesco Rucco. È significativo anche il dato delle preferenze, con la coalizione di centrosinistra che ne ha totalizzate 16.698, contro le 10.198 delle liste di centrodestra: un'indicazione del radicamento dei nostri candidati nella città , prezioso anche in vista del lavoro di opposizione dei prossimi cinque anni".
"La sconfitta - conclude Dalla Rosa - ci affida il compito dell'opposizione, che sarà vigile e concreta. Continuerò a battermi, dai banchi del Consiglio, per una città aperta, solidale, moderna, innovativa, attenta a chi ha bisogno, scrupolosa nella tutela dell'ambiente, rigorosa nella cura della cosa pubblica, anche contro il rischio dell'occupazione partitocratica di enti e partecipate, che sarebbe un pessimo passo indietro per la nostra città ".
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