Dalla Clinton una lezione di democrazia... anche per Vicenza
Venerdi 11 Novembre 2016 alle 11:37 | 0 commenti
In ogni città e paesino d’Italia, Vicenza compresa, impazzano le valutazione negative nei confronti del Presidente degli Stati Uniti appena eletto, Donald Trump. Dalla sconfitta Hillary Clinton, che deve aver molto masticato amaro, avendo venduto la pelle dell’orso prima di averlo catturato, ci viene però una grande lezione di democrazia, che gli italiani, notoriamente bravi politologi soprattutto tra gli intellettuali e gli aderenti al Partito Democratico vicentino, farebbero bene a cogliere e fare propria, ricordandosi della particolare situazione italiana dove “alla napolitanaâ€Â non governa un eletto dal popolo a maggioranza, ma un designato dalle “faccende†di Palazzo, che trattano gli elettori come una variabile indipendente rispetto al loro potere e, ahimè, ciò spesso non solo a sinistra.
Hillary Clinton, dopo essersi asciugata le lacrime e aver ricevuto certo valide consolazioni, ha telefonato al vincitore Donald Trump, riconoscendogli la vittoria e la risposta dell’incoronato dal popolo è stata quella che ci si aspettava: sarò il Presidente di tutti!
In Italia invece, si discute, si dileggia e si indica come non all’altezza, non capace e soprattutto privo della notorio spocchia intellettuale, il Presidente.
Ma come sempre si guarda solo in una direzione. Avete mai visto gli intellettuali in capo accompagnati da numerosi esponenti politici della sinistra protestare per l’elezione di Putin, del capo della Cina Comunista? Costoro si sono attivati subito, invece, con il loro antiamericanismo di maniera, richiamando magari pure la religione, ma sotto sotto contenti di poter esercitare l’antica avversione, giudicando aprioristicamente, non dando al vincitore nemmeno una chanches, ma stigmatizzando subito e in modo totale quando non ancora compiuto.
La democrazia che il mondo ha scelto è quella di cui parlava J.J. Rousseaum ne il Contratto sociale, la volontà generale dei cittadini dirige uno Stato, e questa è espressa dal numero di voti, secondo le varie leggi che gli Stati, per le elezioni si sono date. Gli Stati Uniti, la più antica vera democrazia, più di quella inglese, che ha ancora una camera eredititaria (I Lords), da più di due secoli esprime il Presidente nel modo con cui ha eletto D.Tramp e non ha mai avuto una dittatura totalitaria, come l’Unione Sovietica,la prima, l’Italia, il Portogallo, La Germania, la Spagna, i paesi dell’Est europeo,la Cina, Cuba, Corea del Nord, Vietnam. Questo dovrebbe aiutarci ad apprezzare quella democrazia, come ha fatto la Clinton.
Ma noi preferiamo guardare la pagliuzza nell’occhi dell’altro, che ci è pure amico e tanto ci ha aiutato a rimanere democratici di fronte al desiderio di dittatura comunista, ancora presente in molte teste, anziché il trave della nostra realtà .
Quanto sarebbe importante che la maggior parte, fosse sempre la parte migliore, questo è il vero sale della democrazia e non quello che se viene eletto un avversario questo è subito malvisto, denigrato, sbeffeggiato ecc. Impariamo dalla Clinton un po’!
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.