Barletta: dal prefetto la Uil Trasporti per i sette operai "non licenziabili" da Aim Mobilità
Domenica 1 Gennaio 2012 alle 13:43 | 0 commenti
Dopo la mancata conferma nel loro posto di lavoro di 7 operai ex Coopma addetti alla rimessa di Aim Mobilità da oggi, in attesa di indire l'obbligatorio bando europeo, esternalizzata con affidamento diretto per due mesi alla Helyos di Barbarano, la Uil Trasporti di Vicenza ha chiesto ieri un incontro al Prefetto di Vicenza, Melchiorre Fallica (clicca qui).
La richiesta, a firma Marco Barletta, segretario provinciale Uil Trasporti, e Mirko Maule, suo segretario generale, fa riferimento alla "mancata applicazione accordo del 29 novembre 2010 (clicca qui) riferito ai lavoratori della rimessa, in quanto gli stessi hanno ad oggi già maturato il diritto alla conferma dell'assunzione da tempo determinato a tempo indeterminato."
"La scrivente - prosegue la Uil Trasporti - ha conseguentemente già dichiarato in data 29 dicembre 2011 lo stato di agitazione"...
In sostanza il sindacato, ci conferma Marco Barletta, sostiene che dopo l'accordo del 29 novembre 2010 già il 29 novembre 2011 era trascorso l'anno previsto per il periodo "a tempo determinato" dei sette operai, che, tra l'altro, "avevano subito effettuato le visite mediche di prammatica. Dopo un anno e in assenza di diverse determinazioni dell'azienda al 29 novembre 2011 i 7 vanno intesi come di fatto titolari del diritto all'assunzione a tempo indeterminato, avendo lavorato in Aim Mobilità nel mese di dicembre. Secondo noi a nulla vale l'obiezione dell'azienda di aver assunto gli operai il 1° gennaio 2011, perchè a far fede per i termini è la data dell'accordo sindacale e non la data dell'assunzione da parte di Aim Mobilità del cui ritardo nell'applicare l'accordo non sono di certo responsabili i lavoratori.".
Insomma la Uil Trasporti gioca anche la carta legale nella vertenza per la difesa del posto di lavoro dei sette della rimessa "da difendere nell'interesse generale di tutti i circa 100 dipendenti a tempo determinato del gruppo Aim, che - prosegue Marco Barletta - sarebbero destinati dal nuovo gruppo dirigente alla stessa sorte se passasse la loro decisione di ieri, l'ultimo dell'anno, di tagliare i sette lavoratori.".
"Finchè c'era Fazioli - conclude Barletta, anche lui emiliano come l'ex presidente e pendolare con 80 km al giorno da percorrere per raggiungere il posto di lavoro - era complicato discutere con lui per suoi i modi decisionisti, ma era chiara la sua volontà di tutelare i dipendenti Aim e il valore dell'azienda con l'internalizzazione di molti servizi che, sperimentata, ha prodotto effetti sicuramente positivi. La nuova gestione sembra intenzionata a spacchettare il tutto a spese dei lavoratori e del patrmonio aziendale per poi cedere con un disegno ad oggi non noto rami di azienda. Si parte con la rimessa per arrivare a dove non si sa".
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