Dal Pi al pig
Sabato 17 Novembre 2012 alle 16:25 | 0 commenti
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Alla fine il tanto vituperato Bid è diventato lo snodo principale del nuovo piano regolatore quinquennale varato dal consiglio comunale, il Pi. La maggioranza pressoché monomarca in salsa Pd, saldamente detenuta dal sindaco Achille Variati, ha finito per far sua quella che un tempo fu «la porcata» marchiata centrodestra. Poco importa se un numero medio o grande di richieste siano state cassate dagli uffici.
Poco o nulla importa se siano state cassate, come spiegano il primo cittadino e la Lazzari, le proposte relative a grandi superfici. La questione è di metodo. Come può una concezione «elettoralistica» considerata inaccettabile nel 2005 divenire accettabile nel 2012? È la casacca a rendere passabile la sbobba o contano invece gli ingredienti? Ma nel giro di valzer che sta abbracciando la politica locale c'è un altro passo poco chiaro. Pochi giorni fa la «sinistra diffusa», una piattaforma di cittadini vicini o militanti all'interno di Sel ha diramato un documento in cui i cento firmatari spiegano di valutare nel complesso positivamente l'operato della giunta Variati, ma di non condividerne i risultati dell'azione amministrativa in materia urbanistica. Ma l'urbanistica vale i tre quarti delle incombenze politico-amministrative di una consiliatura. È come congratularsi con un cardiochirurgo per l'intervento perfettamente riuscito, salvo un piccolo appunto dovuto alla morte del paziente. E c'è un di più. Variati parla sempre di un Pi che nei grossi interventi pesa solo 40.000 metri quadri o giù di lì. Ma si dimentica sempre del piano «Vicenza Est stadio bis» (300.000 metri quadri scarsi) cui si aggiunge la stranezza della fascia di rispetto stradale che lì in zona magicamente si restringe davanti al Pua 215 del gruppo Unicomm, griffato dal progettista ex vicesindaco variatiano ex Psi Sergio Carta. Che dice in merito Sel?
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