Dal "No Dal Molin" all' "ocio al marine"
Domenica 31 Luglio 2011 alle 10:13 | 0 commenti
La preoccupazione di ciò che resta dei "no base" si sposta dalla "Ederle 2" al comportamento dei militari americani in cittÃ
C'era una volta il Presidio No Dal Molin...adesso ci si ricorda di questa realtà solo quando qualche manifestante si fa rivedere sulla rotatoria tra i viali Diaz, Ferrarin e Del Verme. Bella voglia con questo caldo e in mezzo a quel traffico! È uno spettacolo malinconico se si ripensa ai numeri importanti che il movimento aveva raccolto nelle manifestazioni del 2007.
Da ormai due anni a questa parte, cioè da quando la "resistenza" dei "no base" è finita, a insistere nella protesta sono soprattutto rappresentanti del gruppo donne, come Angela Di Biase ad esempio, che tuttora non accetta le compensazioni: "Alla sola parola mi viene l'allergia. Nessuno di noi le ha mai volute". E aggiunge: "Il parco ce lo siamo presi noi, è stata una conquista che ci è costata diverse denunce, non ce l'hanno dato come compensazione". Una volta completata la base, la Di Biase teme il comportamento dei soldati Usa: "Siamo solo all'inizio: adesso è stato devastato il territorio, ma tra noi donne c'è preoccupazione anche per il rapporto con i militari visti i precedenti". Dal sindaco Variati questa "no base" amareggiata non si aspetta più nulla tranne una cosa: "Un po' di onestà intellettuale in più e di chiarezza nei confronti dei cittadini. Per noi il 4 luglio il primo cittadino non avrebbe dovuto andare alla festa alla Ederle. È vero che deve rappresentare un'intera città , ma mi piacerebbe che ci venisse riconosciuto il fatto che avevamo ragione". Più in generale i politici che si erano detti contrari alla base hanno abbandonato il movimento: "Qui non si fa mai vedere nessuno. Ci sono vicini solo i cittadini, che talvolta si fermano a portarci frutta e acqua".
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