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Dal Molin, le 10 domande del Comune

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 16 Febbraio 2010 alle 16:54 | 0 commenti

Comune di Vicenza

Dal Molin, dieci domande per il commissario Costa sugli allegamenti del cantiere. Il sindaco Variati: "La preoccupazione è tanta perché lì si trovano le falde da cui parte l'acqua che noi beviamo"

Sono dieci le domande che il sindaco di Vicenza Achille Variati invierà oggi stesso al commissario di Governo Paolo Costa sul cantiere in corso per la realizzazione della nuova base americana al Dal Molin. L'auspicio del sindaco, infatti, è di avere le risposte - "precise e documentate" - già il prossimo 25 febbraio, giorno in cui è fissato il primo incontro del tavolo tecnico tra Comune di Vicenza, commissario e tecnici del cantiere.
Le dieci questioni tecniche sono state illustrate da Variati questa mattina alla stampa e "riguardano interamente - si legge nella lettera accompagnatoria - un aspetto emerso con forza all'attenzione dell'opinione pubblica vicentina, vale a dire la preoccupazione per i fenomeni di allagamento del cantiere riscontrati nelle scorse settimane e denunciati dagli attivisti come conseguenza dell'attività di cantiere sugli equilibri della falda acquifera".
"Dalle falde sotterrane di quell'area - ha aggiunto questa mattina il sindaco - parte l'acqua che noi beviamo ed io ho il dovere di tutelare il benessere presente e futuro della nostra comunità".
Al tavolo tecnico il sindaco chiederà inoltre un aggiornamento sull'evoluzione del cantiere e sulle scadenze e tappe previste per il prossimo trimestre.

 

 

Insediamento militare presso l'area "Dal Molin".
Quesiti del Comune di Vicenza, da porre al Commissario di Governo
in vista del tavolo tecnico di confronto sulle attività del cantiere.


Viste le prescrizioni indicate nell'Allegato A della Delibera di Giunta Regionale n. 4231 del 18 dicembre 2007, Allegato che contiene il parere del Segretario Regionale all'Ambiente e Territorio e che costituisce parte integrante della Delibera stessa;
Considerato che nella Delibera di Giunta Regionale n. 87 del 28 aprile 2009, approvata in risposta all'interrogazione del Consigliere regionale Gianfranco Bettin si ribadisce che le stesse prescrizioni "...devono essere necessariamente osservate nella realizzazione dell'intervento...";
Considerato altresì che la stessa Delibera n. 87 del 28 aprile 2009 prevede che "il proponente possa presentare una variante allo studio di incidenza ambientale qualora ritenga necessario realizzare l'opera mediante nuove soluzioni progettuali";
Preso atto che nella realizzazione dell'opera sono state effettivamente adottate nuove soluzioni progettuali rispetto alle ipotesi preliminari prese in esame dalla V.Inc.A. trasmessa alla Regione il 7 dicembre 2007;
Visti gli articoli e le fotografie apparse sulla stampa ed i servizi televisivi di alcune emittenti locali, articoli e servizi in cui si paventa un qualche impatto sulla falda, per fare chiarezza su quanto sta avvenendo nell'area di cantiere l'Amministrazione dovrebbe chiedere al Commissario di Governo dott. Paolo Costa di dare risposta ai seguenti quesiti:

1. Con riferimento al punto 2 delle prescrizioni contenute nell'Allegato A della Delibera Giunta Regionale n. 4231 del 18 dicembre 2007, che tipo e quanti pali sono stati utilizzati per le fondazioni profonde e quale è la loro esatta posizione?

2. Con riferimento sempre al punto 2 delle prescrizioni, sono stati o sono tuttora utilizzati sistemi di locale depressione anche solo temporanea della falda (quali well-point e/o drenaggi)?
L'eventuale depressione della falda è costantemente monitorata con piezometri di controllo? Sono disponibili i risultati del monitoraggio?

3. Con riferimento al punto 3 delle prescrizioni, dove è stata prevista la realizzazione dei dispositivi idraulici necessari per la dispersione in falda delle acque meteoriche?

4. Con riferimento al punto 6 delle prescrizioni, quali sono le caratteristiche costruttive (diametro, profondità, tipologia della parte filtrante) dei 5 piezometri di controllo realizzati nell'area dell'insediamento militare e posizionati lungo il fiume Bacchiglione, per i quali è previsto un eventuale utilizzo come "barriera idraulica" da attivare in caso di emergenza?

5. Con riferimento al punto 8 delle prescrizioni, come viene realizzato il trattamento delle acque reflue di cantiere e dove le stesse acque vengono raccolte e smaltite?

6. Con riferimento al punto 12 delle prescrizioni, sono stati terebrati nuovi pozzi per l'emungimento di acque sotterranee?
In caso affermativo, quanti sono? Che profondità hanno raggiunto? Dove sono localizzati? A quale scopo sono stati realizzati considerato che per il nuovo insediamento militare è previsto l'allacciamento all'acquedotto e che il Piano Tutela Acque, recentemente approvato dalla Regione Veneto, non ammette la terebrazione di pozzi in zone servite da acquedotto?
Nel rispetto della normativa italiana in materia, per detti pozzi è stata rilasciata preventiva autorizzazione da parte degli uffici competenti (Genio Civile)?


7. Con riferimento al punto 13 delle prescrizioni, è stato attivato il programma di monitoraggio ambientale previsto "anche in corso d'opera"?
Quali sono i risultati delle rilevazioni (livello di falda e qualità delle acque) da effettuare con frequenza trimestrale in particolare sui piezometri realizzati nell'area dell'insediamento militare ed eventualmente su alcuni (quelli ritenuti più significativi) tra i 18 piezometri infissi nella zona ad est (lato di Via S. Antonino)?
I risultati del monitoraggio vengono trasmessi alla Regione Veneto, Segreteria Ambiente e Territorio, Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi, Servizio Reti Ecologiche e Biodiversità?
L'Amministrazione può prenderne visione?

8. Con riferimento alla presenza di acqua, segnalata negli scavi realizzati all'interno dell'area di cantiere e in quelli effettuati dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici, è stata fatta una valutazione sulla sua origine e/o sulle possibili cause?
In particolare, nel fare dette valutazioni, si è tenuto conto:

- che nell'ultimo trimestre (novembre 2009 - gennaio 2010) le precipitazioni cumulate sono state complessivamente di 390 mm di pioggia (Stazione di Villaverla), contro i 645 mm di pioggia nello stesso trimestre dello scorso anno (novembre 2008 e gennaio 2009) (40% in meno);

- che il livello della falda freatica (misurato a Caldogno) ha raggiunto nel gennaio 2009 una quota di 2,20 m superiore a quella raggiunta nel gennaio 2010 (quando è stata segnalata la presenza d'acqua negli scavi).

Quali erano i livelli di falda nell'area "Dal Molin" nel gennaio 2009?

9. Sono stati fatti controlli di laboratorio sulle acque presenti negli scavi all'interno dell'area del cantiere, al fine di caratterizzarle chimicamente e di stabilire se si tratta di acque piovane o di acque di falda?
Sono stati ricercati gli idrocarburi disciolti?
In caso affermativo, quali risultanze sono state ottenute?

10. Come si pensa di smaltire le acque che affiorano negli scavi del cantiere?

 

Leggi tutti gli articoli su: dal molin, Base Usa, Paolo Costa

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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