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Dal Molin e caserme Usa, Bergamin: GdV ironizza e specula, ma la Cgil non ha cambiato idea

Di Citizen Writers Giovedi 16 Ottobre 2014 alle 17:57 | 0 commenti

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Riceviamo da Marina Bergamin, segretaria generale della Cgil di Vicenza e provincia, sul tema che riguarda il rapporto tra le basi militari Usa e Cgil Filcams

Si è riaperta una polemica sui media (Il Giornale di Vicenza) su Cgil e basi militari, in vista di un incontro che la categoria Filcams terrà nei prossimi giorni con dipendenti delle basi americane in Italia, presenti anche dirigenti sindacali nazionali.

Si ironizza e specula sulle posizioni tenute da questa Organizzazione al tempo della costruzione della caserma Dal Molin e sul diritto di rappresentare oggi chi ci lavora. 

Serve dunque una puntualizzazione. 

Sulle basi militari e in specifico sul Dal Molin la Cgil di Vicenza non ha cambiato idea. Le nostre posizioni di oggi, sono le stesse del tempo burrascoso della sua costruzione: nessun antiamericanismo, ma valutazioni di ordine geo-politico, etico, ambientale che restano immutate: il Dal Molin era e resta una ferita alla città, già troppo militarizzata. Non ci pentiamo di aver partecipato a quel grande movimento che, speriamo, darà ora il suo contributo nella costituzione del Parco della Pace. 

Né allora né ora, abbiamo abbandonato i lavoratori: la difesa legittima dei loro diritti è un nostro preciso dovere. Da anni –ben prima del Dal Molin- e in tutta Italia abbiamo provato ad offrire a questi lavoratori l’opportunità costituzionale di scegliere da chi farsi rappresentare. Invano. Ma anche se la Cgil al momento non è riconosciuta dall’amministrazione americana, i rapporti con molti lavoratori si sono tenuti e tutti sanno come la pensa la Cgil. Non bussiamo alla porta e non chiediamo per piacere. Laddove ci sono lavoratori, là deve esserci il sindacato (o meglio, i sindacati), se i lavoratori –come in questo caso- lo chiedono. A loro deve essere dato il diritto di scegliere. 

Così come fummo vicini ai lavoratori che costruivano il Dal Molin, allo stesso modo vorremmo esserlo con quelli che ci lavorano, tutto alla luce del sole, senza pentimenti e senza ambiguità. Il Dal Molin c'è, i lavoratori ci sono, i problemi pure:dovremmo sottrarci proprio noi?"


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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