Dal Molin, Cristiani per la pace: possiede tutti requisiti legali necessari alla "inaugurabilità"?
Martedi 7 Maggio 2013 alle 12:09 | 1 commenti
Giovanni Marangoni , Coordinamento cristiani per la pace - Nella mente di tutti noi passano pensieri magari ingenui, ma non per questo meno veri. E, per Gandhi, la nonviolenza è proprio la forza che sgorga dall'amore e dalla verità . Nella Determina del Direttore Generale del Ministero della Difesa del 17.07.2007 si legge: "Il Direttore Generale determina di autorizzare lo sviluppo dell'area Dal Molin per l'insediamento delle strutture dell'esercito americano e di riservare l'approvazione del progetto base presentato dall'esercito americano al positivo compimento della seguenti condizione: che sia prevista la collocazione dell'accesso all'area dell'insediamento nella parte nord dell'insediamento stesso...".
Nella Determina del Direttore Generale del Ministero della Difesa del 17.07.2007 (vedi allegato) si legge: "Il Direttore Generale determina di autorizzare lo sviluppo dell'area Dal Molin per l'insediamento delle strutture dell'esercito americano e di riservare l'approvazione del progetto base presentato dall'esercito americano al positivo compimento della seguenti condizione: che sia prevista la collocazione dell'accesso all'area dell'insediamento nella parte nord dell'insediamento stesso...". Dato che tale condizione non è stata rispettata (e, se continua di questo passo, mai verrà rispettata) siamo tutti assolutamente certi che la nuova base USA possieda tutti i requisiti legali necessari alla sua "inaugurabilità "?
A Vicenza continuano a succedere cose davvero strane. Ad esempio la risposta del Segretario Generale di Vicenza (P.G.N. 16587 del 25.02.2013) nella quale comunica che "non risultano pervenute al Protocollo le determinazioni del Ministero della Difesa in data 17.07.2007 e 19.09.2009" (e lo stesso vale per "i dirigenti interessati, ing. Galiazzo e arch. Andriolo"). Davvero strano, dato che la Determina del 2007 è stata distribuita in centinaia di fotocopie da privati cittadini ben prima dell'e-mail del 25.01.2013 scritta dal sindaco Variati all'assessore all'urbanistica e al presidente della commissione territorio nella quale si legge: "la Determina del 17.07.2007, risulta agli atti solo come allegato all'osservazione 365 al Piano degli Interventi. Allego anche la Determina del 19.02.2009" che, però, non risulta agli atti del Protocollo Generale. Una bufala quella del sindaco? E se l'ingresso alla base deve essere tassativamente da nord della stessa, risulta davvero oscura la scelta fatta nel Piano degli Interventi dall'amministrazione uscente di asservire agli USA altri 150.000 m.q. di terreni per poi farli entrare da... viale Ferrarin, cioè da sud! Anche perchè, sembra, che questa "bretellina" parta da un costo iniziale di 20 milioni di euro, più della metà di quanto stanziato per la variante alla SP46.
Di democristiana memoria: "A pensar male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina". Un'interrogazione parlamentare, meglio se di un vicentino, e qualche nuovo cablo di WikiLeaks potrebbero, forse, contribuire a diradare questo apparente mistero.
Nella lettera del 24.10.2012 del Direttore del Settore Mobilità indirizzata al Sindaco di Vicenza si apprende che sulla base Dal Molin non esiste ancora "uno studio del traffico dettagliato e che per questo il Department of the Army dovrà aprire apposita commessa".
Nel suo iter di approvazione il PUM (Piano Urbano della Mobilità ) di Vicenza si è correttamente posto l'obiettivo di "orientare verso una mobilità sostenibile mediante la predisposizione di un pacchetto di azioni e di interventi strutturali per il contenimento dei livelli di inquinanti nell'aria, in particolare intensificando le iniziative di mobility management" anche attraverso la "razionalizzazione dell'uso del trasporto privato". In quel periodo, riflettendo con la presidente di Legambiente Vicenza ci siamo detti: perchè non applicare questo orientamento partendo dai dati sui flussi del traffico resi disponibili dalla Setaf e non introdurre una Zona a Traffico Limitato in viale Ferrarin? La proposta dell'articolato è pronta da sei mesi e prevede naturalmente l'esclusione del pagamento del ticket dei veicoli diretti verso tutti i residenti in viale Ferrarin: "il congestion pricing è un sistema di pedaggio con ticket di ingresso e di uscita da far pagare solo agli automobilisti non residenti in una certa zona della città per poter usufruire della sua rete stradale oper poter accedere a ZTL. E' una delle possibili misure di gestione del traffico con cui si 'fa pagare un prezzo' a chi esternalità sociali negative (ad es. inquinamento dell'aria) scaricandoli sulla collettività e sull'ambiente e costituisce una delle misure più efficaci per contrastare l'inquinamento atmosferico e mitigare gli effetti negativi generati dai veicoli a motore nel territorio comunale".
In tempi di risorse scarse può rappresentare anche una importante forma di autofinanziamento, magari della variante alla SP46. Anche su questo, il confronto con i candidati sindaco è aperto.
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