Dal Molin, c'è la concessione: al Comune l'area a est per i prossimi 50 anni
Giovedi 29 Dicembre 2011 alle 15:19 | 0 commenti
Per l'area che sarà il futuro "Parco della pace" il Comune verserà 150 euro all'anno all'Agenzia del Demanio.
Una firma, un protocollo, la concessione dell'area a est dell'ex aeroporto civile del Dal Molin e "un atto fondamentale, una promessa, il primo risarcimento al Comune per la presenza militare statunitense in ottemperanza alla ragion di Stato" dichiara l'assessore all'Ambiente, Antonio Dalla Pozza. Stamattina è stata firmata, da Agenzia del Demanio e Comune di Vicenza, la concessione dell'area a est dell'ex aeroporto civile del Dal Molin come compensazione alla costruenda base militare statunitense che occupa la parte a ovest dell'ex aeroporto.
Alla firma hanno partecipato anche il generale Concetto Puglisi, per il Ministero della Difesa che ha cambiato la destinazione d'uso dell'area ex aeroportuale, e il direttore dell'Agenzia del Demanio del Veneto che ha concesso la zona al Comune, Pier Giorgio Allegroni. Da oggi, e per i prossimi 50 anni, il Comune avrà a disposizione un nuovo parco: 650 mila metri quadrati di area verde, con cinque strutture (due edifici e tre hangar) e una pista di atterraggio, che diventeranno, nei piani dell'amministrazione, il "Parco della pace". L'area resta di proprietà dello Stato, come parte del patrimonio gestito dall'Agenzia del Demanio, ma è data in concessione al Comune, che pagherà un canone di 150 euro all'anno allo Stato. "Una cifra simbolica - commenta Dalla Pozza - ma doverosa, dal punto di vista formale, perché non è un comodato d'uso". E che non sia un vero e proprio regalo lo rivela anche il fatto che la concessione tra i due enti pubblici può essere revocata, da parte del concedente (Agenzia del Demanio) se non verranno rispettati i patti stabiliti nel protocollo d'intesa: "Mantenere l'integrità dell'area - recita il testo - realizzazione di infrastrutture pubbliche a prelavente vocazione ambientale e ricreativa e rispetto del vincolo di inedificabilità del sedime, salvo per l'esercizio delle funzioni connesse alla destinazione ambientale e ricreativa". Il Comune, cioè, potrà costruire strutture che rientrino nelle consuete attività di un parco, e non edifici che ospitino altri tipi di esercizi. Inoltre, vige l'obbligo di concordare, con le forze americane, qualsiasi intervento nella cosiddetta "fascia di rispetto": cioè entro i 45 metri di distanza dal confine a ovest con la base militare statunitense e che rappresentano la "tutela degli interessi militari". "E' un grande atto, fondamentale e promesso alla cittadinanza, che inoltre è stato rispettato nei termini pattuiti - commenta Dalla Pozza -. Ora si prospetta la seconda fase, cioè quella di bonifica bellica, ambientale e idraulica dell'area, ma nel frattempo coinvolgeremo tutta la città nel progetto di sviluppo dell'area, e l'apertura del parco che contiamo di effettuare, magari perimetrando le zone da bonificare più a fondo, già entro la primavera". Sorgerà , nel futuro parco della Pace, il museo dell'Aria, per cui il Cipe ha già accantonato un finanziamento di 1 milione di euro. Mentre altri 10,5 milioni di euro attendono di essere stanziati nei confronti del Comune, sempre dal Cipe, per le opere di bonifica del nuovo, grande, parco di Vicenza.
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