Dagospia canzona Ale Moretti portavoce di Bersani: ma "ruba" foto a VicenzaPiu.com
Giovedi 20 Settembre 2012 alle 15:33 | 1 commenti
«L'arma di Bersani: "giovani culatelli" in campo per arginare i rottamatori di Renzi ... Una sfilza di segretari regionali e amministratori locali che ha la sua la pin-up: l'incantevole Alessandra Moretti, 39 anni, vicesindaco a Vicenza. Che ha cominciato a fare politica a 12 anni...», è così che Dagospia annuncia la fresca nomina a portavoce di Bersani per le primarie "canzonandola" per un evidente refuso biografico.
Moretti ha iniziato, infatti, nell'89 a 17 anni a fare politica come segretaria dell'Associazione studentesca berica e ieri pomeriggio eravamo fortuitamente presenti mentre telefonicamente stava dando indicazioni per correggere il suo curriculum. Â
Un pizzico d'attenzione in più da parte del biografo del Pd bersaniano, e morettiano, non avrebbe, ovviamente guastato (Moretti:: «Precoce sì, ma fare politica a dodici anni mi sembra eccessivo», aveva detto ieri il vice sindaco col suo sorrisetto un po' femminile, di più ... smart). Come anche non avrebbe "danneggiato" Roberto D'Agostino controllare e citare che una delle foto usate nel suo sito (quella qui a sinistra) nel riportare l'articolo sull'annuncio di Susanna Turco per L'Espresso («Bersani "coltiva" un manipolo di 30/40enni per arginare i rottamatori di Renzi...») era di VicenzaPiu.com. A Robbè, perché guardare la pagliuzza nell'occhio altrui ...?
Noi per illustrare l'articolo de La Stampa.it a firma di Jacopo Iacoboni in cui viene riportato un interessante profilo della neo portavoce (formatasi alla scuola di Jacopo Bulgarini, lo spin doctor del 59enne renziano Achille Variati?) utilizziamo la foto dell'Ansa pubblicata su La Nazione.it per mostrare ai lettori Roberto Speranza, Alessandra Moretti, e Tommaso Giuntella, i tre giovani provenienti da Nord, Centro e Sud del Paese che fanno parte della sua macchina per le primarie.
Ale Moretti, l'unica "turca"spendibile in tv
Breve ritratto del vicensidaco di Vicenza, chiamata da Bersani nel suo comitato elettorale per le primarie
Da La Stampa.it, di Jacopo Iacoboni
Prima che Bersani, l'ha scoperta Lilli Gruber. Poi Corrado Formigli a Piazza Pulita. Poi la Costamagna a Robinson. E' così che Alessandra Moretti, avvocato vicentino, vicesindaco della sua città , non ancora quarant'annni, è diventata un volto noto anche al pubblico mainstream, noto anche ai leader del Pd, che fino a non moltissimo temppo fa, onestamente, non la conoscevano granché.
E dire che lei, da oggi nuova componente del comitato elettorale per le primarie del segretario del Pd, fa politica da un pezzo, e si è davvvero segnalata nel suo territorio per alcune intelligenti batttaglie. Innanzitutto Moretti ha capito che occorreva non demonizzare, ma capire le ragioni dellla sfiducia verso i partiti. S'è battuta molto, per dire, per rispondere all'avanzata di Grillo nei territori ormai quasi ex leghisti, per esempio recependo alcune richieste di trasparenza dei militanti cinque stelle. I consigli comunali via web. L'inizio (solo l'inizio) dell'apertura dei dati comunali, secondo il principio ignoto alla politica italiana dell'open data. Un tentativo, insomma, di avvicinare la burocrazia - e in definitiva la politica - al cittadino. Nel frattempo Alessandra ha iniziato a far parte di "Rifare l'Italia", la corrente dei giovani turchi (Orfini e Fassina); ma se ne distingue per i modi garbati (non secchi e antipatici) con cui sostiene le sue idee. Una delle ragioni che l'hanno resa tra le migliori testimonial tv del partito, e tra le poche spendibili.
I nemici la accusano di essere "una foglia di fico" del vecchio gruppo dirigente. E' giovane, ma non vuole rottamare nessuno come Renzi. E' bella, ma non una bellezza gridata. Paradosso, a Vicenza è più anti-nomenklatura il suo superiore, il sindaco, l'attempato Variati, che lei. Variati definisce le procedure interne del gruppo dirigente del paertito "riti lessati", Moretti partecipa disciplinatamente a ogni direzione, seria, silenziosa, prende appunti. Ci crede, e è percepita dal gruppo dirigente come meno eterodossa (e pericolosa) di un'altra democratica veneta con cui pure ha fatto spesso battaglie comuni, Laura Puppato.
Così è piaciuta subito a Bersani, che dunque è assai lieto di vederla (e mandarla) in tv a mostrare il volto umano del partito, mentre è noto che i vecchi, da D'Alema e Veltroni a Bindi e Fioroni, non li ha neanche voluti far sfilare sul palco accanto a sé. Questione di faccia. Vedendola salire anche nei social network, il più acuto osservatore di queste dinamiche a cavallo tra web e tv, Nomfup (aka Filippo Sensi), ha scritto "Moretti è ormai definitivamente entrata nella heavy rotation delle trasmissioni tv". Effettivamente, il rischio è l'usura. Lei lo affronta col consueto sorriso.
E' col sorriso che, in tv nell'ultimo Piazza Pulita, ha detto "vorrei che una discussione sul cambiamento non significasse solo rottamare il vecchio perché, come dice giustamente Carlo Freccero, a volte anche il nuovo è vecchio". Salvo poi farsi scappare un lapsus sintomatico, a proposito del grande giovane che mette in subbuglio l'apparato, Renzi: "Mi piacerebbe che certe osservazioni venissero anche dall'interno, del partito, e non solo dall'esterno". E perché, le è stato giustamente osservato, Matteo non è anche lui iscritto al Pd? Solo fino a prova contraria.
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