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Da eroe a paria: storia di un banchiere italiano secondo il Wall Street Journal

Di Matteo Moschini Mercoledi 27 Gennaio 2016 alle 12:12 | 0 commenti

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Triste copertina per Vicenza nel mondo, l'essere nota e in qualche modo identificata per le vicende del suo "illustre" cittadino Gianni Zonin, "da eroe a paria" ("paria" è il termine con cui si indica la casta degli "Intoccabili" in India, coloro che vengono esclusi dalla scoietà civile perché dediti ai lavori "impuri") decaduto dalle luci della ribalta a colui che non si vuole nemmno incrociare per strada. Che il sistema bancario italiano "faccia notizia" in fondo non stupisce, e che si arrivasse a parlare della Popolare di Vicenza a livello internazionale forse era solo questione di tempo.

L'articolo del Wall Street Journal traccia il quadro di una situazione a noi forse fin troppo nota, ma che è il caso di ribadire, e che è (naturalmente, vista l'impostazione dell'articolo) cucita attorno alla figura di Zonin. Zonin che da promotore delle celebrazioni per il 150 anni della Banca (che ricorrono quest'anno) è diventato il presidente dimissionario di una banca oberata dai crediti in sofferenza, dal capitale ridotto e su alcuni dubbi sulla legalità di alcune operazioni. Una banca che ha fatto aprire indagini ministeriali, che sta privando del posto di lavoro centinaia di dipendenti.

"La banca, che aveva programmato di aprire la filiale numero 1000 è stata costretta invece a chiuderne 150, e rischia di essere inglobata da concorrenti molto più forti di lei."

Ed ecco che Zoni, 78enne produttore di vini passa da "leader rispettato" a "pariah", "bandito da una mezza dozzina di ristoranti e sgradito persino in chiesa, secondo alcuni residenti".

"Se vedo Zonin per strada cambio marciapede", "Non voglio nemmeno vederlo", sono questi i commenti che su di lui arrivano al WSJ.
E le notizie tornano su Vicenza, che, lo ammettono anche loro, forse non è una notizia così interessante (per il loro pubblico, almeno, ma ditelo agli azionisti BpVi! ndr), ma è "emblematico della continua crisi bancaria che affligge la terza più grande economia dell'eurozona, e, in misura minore, dell'intero continente". Almeno in questo siamo europei, pare. Il sistema bancario italiano sta soffocando, l'indice bancario ha subito una flessione del 25%, e nello stesso periodo le banche europee ne hanno registrata una del 17%. Le banche italiane sono le meno redditizie del contiente, e patiscono crediti in sofferenza per 276miliardi di euro. Il governo "sta tentando di intervenire, senza molto successo", con un sistema di banche cooperative.
Perché in Italia le banche soffrono più che altrove, e anche se la BpVi sembrava uscita indenne dalla crisi, Zonin continuava a inglobare i piccoli competitors locali, mentre la Banca diventava cruciale nel sostegno alle industrie, sponsor della squadra di calcio e sostenitrice del teatro comunale. "Un tassista vicentino racconta che i suoi colleghi erano soliti portare fiori e altri regali dai negozi del centro cittadino a casa di Zonin."

Ma in breve tempo la situazione è cambiata anche per lui, e dopo essere stato citato in giudizio dagli azionisti "Zonin ha iniziato a utilizzare un'entrata di servizio per accedere agli uffici centrali della banca, per evitare i locali arrabbiati. La Polizia ha perquisito i suoi uffici."
E il racconto firmato Wall Street Journal continua, con altre testimonianze, come quella del procuratore Antonino Cappellieri: "Questa è la banca che lavora di più con le aziende e le famiglie locali. Se le quote perderanno i due terzi del loro valore andremmo incontro a un disastro per l'economia locale".
E si conclude con una panoramica sulla "nuova" vita di Zonin: dimissionario a novembre, indagato, rifiutato dalla comunità, alla sua casa niente più fiori, per finire con l'aneddoto: recentemente alla celebrazione di una messa i fedeli presenti hanno contestato a gran voce il "manager decaduto". Da eroe a paria.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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