Quotidiano | Categorie: Sanità

Cure palliative, unificata la gestione tra ULSS 6 e ULSS 5, con l'obiettivo di garantire standard

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 13 Maggio 2016 alle 17:00 | 0 commenti

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ULSS 6 comunica che prosegue il percorso di ULSS 6 e ULSS 5 verso forme di cooperazione e sinergia sempre più strette, nella prospettiva dell'unificazione delle due aziende a partire dal 1 gennaio. La più recente novità in questo senso è rappresentata dall'unificazione di fatto dei rispettivi Servizi di Cure Palliative, in quanto la loro direzione è stata affidata da lunedì 16 maggio al dott. Pietro Manno, dal 2010 già responsabile dell'U.O. Cure Palliative dell'ULSS 5. E con la nuova organizzazione, cambia anche la responsabilità dell'Hospice di Vicenza, fino a oggi gestito con grande impegno dallo staff dell'U.O.C. Terapia del Dolore del S. Bortolo e ora affidato anch'esso al Servizio di Cure Palliative.

«L'integrazione tra le realtà aziendali - sottolinea il dott. Salvatore Barra, direttore dei Servizi Sociali dell'ULSS 6 - non è finalizzata solo a mettere in rete servizi e professionalità specialistiche o a migliorare l'efficienza complessiva: altrettanto importante è garantire a tutti gli utenti i medesimi standard di assistenza. Perché in sanità non ci possono essere cittadini di serie A e cittadini di Serie B. E questo in qualsiasi ambito, anche in quello - delicatissimo - delle cure palliative. Rientra proprio in questa prospettiva la decisione di affidare ad un unico Direttore i due Servizi, destinati comunque a unificarsi dal prossimo anno. L'integrazione dell'hospice nell'U.O. Cure Palliative risponde invece all'obiettivo di migliorare la continuità della presa in carico dei pazienti e creare un percorso assistenziale il più completo e integrato possibile».
Concetti, questi, che trovano conferma anche nelle parole di Giovanni Pavesi, Direttore Generale dell'ULSS 6, nonché Commissario dell'ULSS 5: «Oggi compiamo un altro passo in avanti verso l'integrazione tra le due Aziende, che si aggiunge ai tanti ambiti di collaborazione già esistenti e che stiamo ulteriormente potenziando. E voglio sottolineare come l'obiettivo nel percorrere questo percorso non è solo una maggiore efficienza, ma anche la possibilità di migliorare ulteriormente gli standard qualitativi dell'assistenza, liberando nuove risorse e condividendo le best practices di ciascuna realtà aziendale».
Due realtà di alto livello
Un impegno che il dott. Manno porterà avanti partendo da solide basi: «Si tratta di due realtà - sottolinea - che già in passato lavoravano bene, con una grande attenzione nei confronti dei pazienti. Il mio ruolo quindi sarà appunto quello di integrare i due servizi, per garantire uno standard omogeneo e il più elevato possibile di assistenza a tutti i pazienti, ovunque risiedano».
Un passaggio di consegne che è anche l'occasione per ripercorrere la storia delle Cure Palliative presso l'ULSS 6: «Le Cure Palliative nelle due ULSS hanno avuto una storia diversa - sottolinea il suo direttore, il dott. Attilio Terrevoli -. Nell'Ulss 6  infatti sono nate in ospedale e da qui proiettate sul territorio, quando dal 1992 le cure palliative domiciliari erano effettuate dalla nostra unità operativa allora denominata "Terapia del Dolore e Cure Palliative", che ebbe anche la funzione di supportare la nascita dei Nuclei di Cure Palliative territoriali e di istituire e gestire l'Hospice (che proprio in questi giorni compie 8 anni, essendo stato aperto il 12 maggio 2008 con 5 posti letto, poi portati a 7) e garantire il coordinamento clinico di tutta la rete. Con l'odierno passaggio di consegne si completa il percorso di territorializzazione delle Cupe Palliative, essendo l'Hospice per propria natura una struttura non ospedaliera ma, appunto, legata al territorio. Nel passare la mano al dott. Manno desidero ringraziare tutti coloro i quali si sono finora prodigati per dare assistenza agli ospiti di questa struttura, dai volontari dell'Associazione Curare a Casa, al supporto spirituale di Don Aldo, dalle Psicologhe ai Medici della U.O. Terapia del Dolore, per finire con i pilastri della qualità di questa struttura che sono gli infermieri e gli operatori sanitari, sia della originaria equipe proveniente dall'Ipab, sia di quella attuale. Con questo riassetto organizzativo non verrà certo a mancare la stretta collaborazione fra le due strutture, quella di Terapia del Dolore e quella di Cure Palliative, le cui finalità sono strettamente correlate ed interconnesse nel perseguire il massimo sollievo alle persone sofferenti per qualsiasi motivo ed in qualsiasi luogo».

Verso un'unica equipe

Il primo passo in questo percorso di integrazione tra le due ULSS sarà la creazione di un'unica equipe, condizione organizzativa indispensabile per creare dei percorsi realmente uniformi, con benefici importanti anche in termini organizzativi e quindi di continuità del servizio, in quanto una realtà più ampia potrà più facilmente far fronte ad eventuali assenze temporanee per ferie o malattie.

Parallelamente, si lavorerà anche per migliorare ulteriormente la qualità dell'assistenza: «La base come anticipato è già molto valida, ma mettendo a confronto le due esperienze potremo combinare gli elementi migliori di ciascun servizio, compiendo un ulteriore salto di qualità».

I numeri

Il tutto su un territorio di oltre 500 mila abitanti complessivi, nel quale già oggi l'attività delle Cure Palliative mostra numeri importanti. A Vicenza il servizio prende in carico ogni anno circa 400 pazienti, con un organico di 3 specialisti che seguono i pazienti a casa e, d'ora in avanti, anche nell'hospice da 7 posti letto inserito all'interno del S. Bortolo.

L'U.O. Cure Palliative dell'ULSS 5, invece, prende in carico quasi 200 pazienti l'anno, grazie all'impegno di 2 medici che seguono i pazienti a domicilio e negli ospedali di comunità di Montecchio e Valdagno. In entrambe le aziende, poi, un ruolo fondamentale è svolto anche dal personale infermieristico dell'ADI, per garantire la migliore continuità dell'assistenza cercando di mantenere il paziente il più possibile nella propria casa nella fase finale della sua vita.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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