Mario Cucinella: "Il nuovo Pp10 del Laghetto avrà cuore e anima verdi", parola di architetto
Mercoledi 22 Giugno 2011 alle 18:00 | 0 commenti
«Il nostro non vuole essere un intervento calato dall'alto né una colata di cemento, ma un intervento che arricchisca il tessuto sociale e umano di Laghetto ridando al quartiere identità e capacità di aggregazione». È questo il sunto del ragionamento di Mario Cucinella, l'architetto bolognese di fama nazionale che stamani ha presentato alla Libreria Galla la «sua idea» per il quartiere di Laghetto (qui le slides da noi anticipate in anteprima esclusiva sabato 11 giugno insieme alle intese, n.d.r.). Un insediamento da un migliaio di nuovi residenti inserito in un intervento da 40.000 metri quadri che dovrebbe prendere il posto del vecchio Pp10, giudicato dall'amministrazione e dai residenti un progetto troppo invasivo.
Cucinella ovviamente ha detto di accettare tranquillamente «un confronto anche dialettico» con chi, specie tra i residenti della zona, già da ora si è mostrato molto scettico rispetto ad un progetto per il quale lo stesso architetto fa sapere che prima di essere «criticato dovrà comunque essere spiegato rispetto ad un iter» che per molte parti è ancora modificabile. Nel suo intervento per di più il professionista felsineo ha spiegato che non potrà «essere la solita colata di cemento» che ha abbrutito le periferie italiane al sud come al nord, ma che la bioedilizia nonché una pratica costruttiva rispettosa della campagna e dell'ambiente sono ormai chieste non solo dal mercato ma anche dai cittadini che malvedono una edilizia meramente speculativa.
E un passaggio saliente della presentazione di Cucinella riguarda un contesto «verde in cui non ci saranno né casermoni né villettopoli». Un contesto in cui, ovvero i boulevard alberati e i brani di campagna rivalorizzati che dovranno essere approntati prima di realizzare case ed altre funzioni: il tutto con un'ottica temporale di cinque dieci anni. Si tratta di una pratica che in qualche maniera stravolge la consuetudine italiana e guarda direttamente al Nord Europa. Ma si tratta di una strada praticabile? L'architetto ne è convinto tanto da avere lanciato un monito preciso («si punti sulla qualità e non sulla quantità ») anche ai proprietari delle aree; in primis l'Ipab e la famiglia Fioretto. Con loro ci sono poi altri soggetti tra cui la famiglia del consigliere comunale Domenico Pigato che stamani era tra i presenti. «Da domani in poi» quindi comincia la fase del confronto che per ammissione del professionista emiliano potrebbe essere anche aspro.
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