Cub solidale con insegnanti della Scuola dell'Infanzia S. Francesco
Martedi 18 Dicembre 2012 alle 22:24 | 0 commenti
Patrizia Cammarata e Maria Teresa Turetta, CUB - Confederazione Unitaria di Base di Vicenza - Non conosciamo la realtà della scuola di San Francesco ma, nel leggere la lettera trasmessa alla stampa in data odierna dai genitori di questa scuola che fa parte dell'Istituto Comprensivo 7 di Vicenza, vogliamo esprimere la nostra solidarietà alle insegnanti che stanno protestando contro lo smantellamento della scuola pubblica.
Certo che sarebbe più utile che tale protesta vedesse insegnanti e genitori uniti, anche perchè quello che sta susccedendo nelle scuole del Paese, a causa dei tagli del governo, è un attentato alla sicurezza dei nostri bambini e al diritto allo studio.
Stupisce, nel caso in questione, leggere una lettera di protesta per la mancata festicciola con babbo natale anziché una lettera di preoccupazione per quello che sta accadendo nelle scuole a causa dei tagli. Stupisce che il rammarico sia per il mancato pomeriggio natalizio e non per la carenza di sostituzioni, di materiale scolastico, ecc..
Chi pensava, infatti, che i tagli alla scuola pubblica avessero già raggiunto l'apice con il governo Berlusconi - che ha tagliato 8 miliardi all'istruzione pubblica, provocando la perdita di 160 mila posti di lavoro nella scuola a danno dei precari - si sbagliava. Monti ha continuato su questa strada, completando l'opera : nuovi pesanti attacchi ai lavoratori della scuola (e a tutto il pubblico impiego).
Ma anche sul fronte delle supplenze, o dell'acquisto di materiale scolastico o dell'edilizia scolastica la situzione è grave in gran parte delle scuole pubbliche. Per quanto riguarda l'edilizia (cioè la sicurezza dei nostri bambini) solo il 24% delle scuole possiede un certificato di agibilità statica o quello igienico-sanitario; il 40% non ha palestra, le mense e le biblioteche si trovano, rispettivamente, in un edificio su tre e in uno su due.
Eppure, per chi non si accontenta di "cedere alla violenza" di una mancata festicciola natalizia, non dovrebbe essere difficile informarsi (sempre per il bene dei propri bambini) e indiganrsi sul fatto che ogni anno sono stanziati milioni e milioni di euro a scuole e università gestite da fondazioni private (spesso di matrice cattolica). Nella scorsa legislatura furono stanziati 250 milioni per le scuole private.
Motivi per protestare ce ne sono e anche seri, certo non è sufficiente far saltare una festicciola natalizia. Sarebbe necessario uno sciopero ad oltranza e una mobilitazione che vedesse uniti insegnanti, genitori e i lavoratori, sia quelli che lavorano 8/10 ore al giorno per uno stipendio basso, sia quelli in mobilità , cassa integrazione o licenziati. Perchè la scuola pubblica è da difendere insieme al lavoro, ricordandoci che se si difende la scuola pubblica si difende la scuola di tutti, la scuola dei figli dei lavoratori. La protesta delle insegnanti, proprio in questo periodo di crisi, non risulta affatto ridicola, anzi, è importante e lo è maggiormente se avrà la capacità di non rimanere nell'ambito scolastico ma coniugarsi con le proteste degli altri lavoratori i cui interessi non sono contrapposti a quello delle insegnanti, ma sono da tutelare in modo unitario.
Patrizia Cammarata e Maria Teresa Turetta
CUB - Confederazione Unitaria di Base - di Vicenza
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