Cronistoria dell'aviazione vicentina e dell'Aero Club Ugo Capitanio: 1943-1948
Venerdi 21 Ottobre 2011 alle 19:45 | 0 commenti
Cronistoria dell'aviazione vicentina e dell'Aereo Club "Ugo Capitanio": 1943-1948 (qui la II puntata e qui la Photo gallery)
L'aereonautica nazionale repubblicana e la Luftwaffe
Mentre la Regia Aeronautica ripiegava a sud per sostenere gli alleati, altri aviatori italiani fecero la scelta opposta, aderendo alla Repubblica Sociale Italiana, così che anche l'aeroporto di Vicenza fu destinato all'attività dell'alleanza italotedesca. L'aviazione tedesca scelse il Dal Molin per convogliare aeroplani da trasporto per il trasferimento in Germania, in particolare verso Monaco.
Questa scelta non avvenne per caso: le condizioni atmosferiche e quelle morfologiche furono ritenute funzionali all'intenso traffico aereo, non solo di velivoli da trasporto, ma anche di caccia e mezzi da bombardamento.
Le incursioni alleate
Dall'8 settembre 1943, la strategia militare delle forze aeree alleate cambiò: i bersagli prescelti non furono più le grandi città industriali, piuttosto le vie di comunicazione del centro-nord, il tutto nell'ottica dell'offensiva terrestre in arrivo. La conseguenza fu un terribile bagno di sangue, con un elevato numero di vittime civili e una drammatica devastazione del territorio. Resta nella memoria dei vicentini quel terribile 25 dicembre del 1943, un'incursione alleata che colpì duramente la città berica già prostrata dalla guerra.
Per quanto riguarda il Dal Molin, è bene citare la ricognizione alleata dopo i bombardamenti del 17/18 novembre 1944: «L'intera area dell'aeroporto fu pesantemente colpita [...] Circa 40 colpi lanciati sulla pista la resero inservibile». Dall'altra parte, mentre i tedeschi arretravano, i cacciatori italiani resistevano, procurando gravi perdite nella parte americana.
La ricostruzione
Dopo l'aprile del 1945, in un Paese in ginocchio, anche all'aeronautica restava solo da raccogliere i cocci. Inoltre, le clausole del Trattato di Pace posero duri limiti alla nuova Aeronautica Militare Italiana che contava di poche centinaia di velivoli.
Dal '47, gli Stati Uniti iniziarono a rendere disponibili le basi del centro-nord e a dotare l'aeronautica italiana di nuovi mezzi, ma del resto il regime d'occupazione alleata era finito e si affacciava la Guerra Fredda.
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