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Cronistoria dell'aviazione vicentina e dell'Aero Club Ugo Capitanio: 1924-1943

Di Stefania Calledda Giovedi 20 Ottobre 2011 alle 17:53 | 0 commenti

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Cronistoria dell'aviazione vicentina e dell'Aero Club Ugo capitanio, II puntata: 1924-1943 (qui la I puntata e qui la Photo gallery)

La Vicenza che voleva volare

La tradizione aviatoria vicentina ha origine nella seconda metà dell'ottocento, con appassionate e alterne vicende, in cui alcune figure pioneristiche risaltano, per coraggio e ambizione, in quella stagione di sperimentazioni. Durante il primo conflitto mondiale Vicenza è una città ferita dai bombardamenti aerei. Noto è il passo di Giuseppe De Mori, nella sua opera "Vicenza nella Guerra 1915-1918": «Se quasi ogni zolla di terra vicentina può dire di aver sentito il passo della guerra, il cielo ne guizza ancora di lampi sanguigni».

La città si difese come poté, creando un Comitato Provinciale "Pro flotta aerea", che grazie alle offerte raccolte in tutto il territorio vicentino poté avvalersi dell'aeroplano battezzato appunto "Vicenza". Ben presto si creò un vero e proprio fronte aereo vicentino (foto Ala Littoria).

Nasce l'Aereo Club "Capitanio"
Grazie all'Auto Moto Club di Vicenza, da un'idea di Giovanni Panarotto e Carlo Messedaglia, nasce nel 1924 l'Associazione Aviatori Vicentini in congedo: scopo del sodalizio era di creare un "campo di fortuna" a Vicenza per l'atterraggio degli aeroplani in città. Presidente onorario, fu scelto un mito dell'aviazione italiana, il pilota Arturo Ferrarin, detto "il Moro". Bisognerà attendere il 28 ottobre 1929 per l'inaugurazione del "campo di fortuna", non ancora completamente pronto per cui seguirono numerosi lavori per adattare lo spazio alla sua funzione, con l'ampliamento e la costruzione dell'hangar. I piloti Arturo Ferrarin e Tomaso Dal Molin salutarono l'evento sorvolando a bassa quota il campo. L'anno seguente, il nuovo campo d'aviazione fu intitolato proprio alla memoria dell'aviatore Tomaso Dal Molin, scomparso nelle acque del Lago di Garda, imprigionato nel suo aereo. Intanto, nel 1928, era nato l'Aereo Club di Vicenza, intitolato a "Ugo Capitanio", caduto eroicamente nel 1918. Dal 1930 Vicenza fu scalo del Giro aereo d'Italia e d'Europa. A cura dell'Aereo Club, nacque l'iniziativa "Giornata dell'Ala", che vide la stampa del numero unico "Ali vicentine" dell'8 settembre 1934.
Vicenza fino all'armistizio del ‘43
I "Pipistrelli" e gli "Alcioni", stormi vicentini da bombardamento, parteciparono sia ai tentativi imperialistici del regime fascista, sia al secondo conflitto mondiale. L'aeroporto Dal Molin vide in quel momento storico una fiorente attività, nonostante i mezzi a disposizione fossero spesso di scarsa e obsoleta qualità. Quando ormai l'andamento della guerra era giunto alla sua irrimediabile compromissione, furono i tedeschi a prendere in mano la situazione di Vicenza, facendo del Dal Molin il Centro Affluenza e Addestramento Velivoli Messerschmitt, messi a disposizione dalla Luftwaffe. Ma la guerra non era ancora finita.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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