Cristiani per la pace: intermediazione Zonin-Spogli per il Dal Molin, altri illeciti?
Giovedi 24 Settembre 2015 alle 17:20 | 0 commenti
Coordinamento Cristiani per la pace
Esprimiamo il nostro sostegno alla proposta della Giunta del Comune di Vicenza di chiedere l'audizione della Banca Popolare di Vicenza presso la commissione consigliare sviluppo economico, audizione che, come da regolamento, sarà pubblica. Copia della presente verrà inviata oltre che alla Procura e alla Guardia di Finanza anche al Prefetto di Vicenza, al Sindaco di Vicenza, all'Adusbef, alla conduttrice di Report Galbanelli.
Al sistema corruttivo e/o concussivo che coinvolge alcuni fra i maggiori gruppi imprenditoriali vicentini (oltre a diverse pubbliche amministrazioni) così ben descritto nell'editoriale pubblicato sulla stampa locale da Gigi Copiello, aggiungiamo anche la scelta scellerata ed irresponsabile, specie dopo l'11 settembre, di chi – per il dio palanca –, incurante anche del pericolo terrorismo, ha dato il proprio determinate consenso alla costruzione della base militare Dal Molin a Vicenza.
Non ci dimentichiamo che il 9 gennaio 2007 l'ambasciatore USA Spogli si incontrò, proprio presso la sede di Banca Popolare di Vicenza - quindi in un luogo privato - con il presidente Zonin il quale, in poco tempo, gli recapitò un fax con il placet alla costruzione della base USA Dal Molin sottoscritto da tutte le maggiori associazioni imprenditoriali vicentine, aumentando in maniera esponenziale i rischi per i suoi abitanti e per i suoi monumenti patrimonio dell'Unesco.
Dopo otto anni, in attesa di scorgere se e quali saranno le compensazioni (l'area destinata a parco è tuttora off-limits per i vicentini e il progetto di tangenziale viene concordemente ritenuto da tutte le associazioni ambientaliste vicentine una vessazione) chiediamo alla Procura della Repubblica di Vicenza e alla Guardia di Finanza di indagare per fare piena luce anche in merito all'intermediazione Zonin-Spogli sul Dal Molin realizzato per di più grazie ad un condono tombale, verificando se tale attività rientrasse nelle prerogative istituzionali di presidente dell'istituto bancario o in quelle strettamente personali, se da tale attività Zonin abbia ottenuto un illecito compenso, sia derivato un danno per gli azionisti della banca, oltre ad un grave danno per i cittadini di Vicenza.
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