Cristiani candidati alle elezioni?
Martedi 8 Gennaio 2013 alle 17:25 | 0 commenti
Riceviamo da Graziano Guerra, presidente S.o.s. Infanzia Onlus Vicenza - Castelfranco Veneto, e pubblichiamo.
La Gaudium et spes parla della politica come di “un’arte nobile e difficile†ed il papa Paolo VI affermava che “la politica è una maniera esigente di vivere l’impegno cristiano al servizio degli altriâ€.
Il cristiano a mio avviso dovrebbe quindi accettare il rischio della carità politica, sottoponendosi a scelte difficili, alla sfida di prendere decisioni non condivise da tutti. Il cristiano, in pratica, dovrebbe sporcarsi le mani, non si fa i fatti suoi, non gira la testa da un'altra parte per paura di schierarsi, di farsi parte. Probabilmente il dovere di un cristiano è sicuramente seguire l'esempio del buon Samaritano, che San Luca descrive usando due verbi illuminanti: “Ne ebbe compassione†e “gli si fece vicinoâ€. Penso che per il cristiano la politica sia il mestiere più difficile da intraprendere e nella sua più nobile accezione la intendo una vera e propria "vocazione". Per chi dice di credere, la politica dovrebbe essere un vero e proprio messaggio cristiano che riconosce la laicità e l'autonomia dello Stato. Altro che ideologie sociali! Il primo ed il più grande laico è stato proprio Gesù Cristo "rendete dunque a Cesare quello che è  di Cesare e a Dio quello che è di Dio". Il cristiano in politica quindi si dovrebbe caratterizzare dalle sue opere, dalle sue azioni, dal suo pensiero, non cerca nelle sofferenze delle persone un proprio tornaconto, per questioni di potere o di facile consenso popolare. Nel volontariato ho conosciuto moltissime persone, credenti e non, che si sono adoperate al servizio del prossimo in assoluta gratuità , lontani dalle piazze, senza urlare o inveire, senza aizzare le folle o mandando a quel paese chi, a torto o a ragione, si ritiene colpevole di vere e proprie ingiustizie. Ho conosciuto persone che si dedicano agli altri in stato di necessità senza avere alcuna ricompensa, anzi che hanno messo al servizio degli altri non solo il proprio tempo ma anche le proprie risorse materiali ed economiche. Tutta gente animata dal evangelico spirito "ama il prossimo tuo come te stesso". Tutte queste persone non hanno mai fatto politica e si trovano, spesso, nelle condizioni di offrire per carità ciò che dovrebbe essere un diritto, anche costituzionalmente sancito. Io credo che la politica oggi avrebbe bisogno proprio di loro, l'Italia sente la necessità di voltare pagina e di eleggere uomini e donne che non hanno mai fatto politica nei partiti ma hanno dato il loro personale contributo alla "polis" nel senso più nobile che esiste. Cittadini che si sono sporcati le mani, una moltitudine di volontari che ci hanno messo la faccia ed il cuore al servizio delle necessità , dei disagi, delle sofferenze, senza usarle per interessi personali di prestigio o di potere, ma pagando di persona il prezzo di una solidarietà che ha passione per il prossimo. Prossimo che diventa ancora più prossimo quando urla nel silenzio di un'infanzia violata, o è lasciato solo nelle molteplici disabilità , è tartassato da leggi e normative che opprimono sempre e solo i più deboli economicamente, anziani, disoccupati, giovani perennemente precari, famiglie che non arrivano alla fine del mese, imprenditori sul lastrico per Istituzioni insolventi, ed i molti, troppi, abbandonati nelle ingiustizie e nelle violazioni dei diritti umani. Quei prossimi dimenticati in carceri fatiscenti che si credevano appartenenti al terzo mondo e che invece in questa nostra civilissima Italia manifestano la vergogna di uno stato incapace di dimostrare anche a chi ha sbagliato una dignitosa immagine di civiltà ! Questi operatori volontari dovrebbero essere i candidati ed invece ritroviamo "i soliti...noti" ed anche in questa nuova tornata elettorale assistiamo alla solita mentalità clientelare, ai sistemi delle correnti varie, alla spartizione del potere, alla fredda e asettica politica che sposa logiche di partito eternamente lontane dal popolo. La politica dovrà essere rappresentata da persone nuove, da candidati (che deriva dal essere candidi) che preferibilmente non si siano mai sporcati con quei giochetti di potere che hanno portato il nostro Paese in queste condizioni. C'è bisogno di qualcuno che ci metta il cuore, la passione, l'empatia oltre che la competenza e la professionalità . La rigidità , l'inflessibilità , la freddezza non fanno trasparire la conoscenza e la vicinanza alle necessità della gente comune così come i "vaffa" urlati nelle piazze non saranno certo il preludio alle soluzioni dei problemi dei cittadini. C'è bisogno di una grande opera di solidarietà nazionale da parte dei movimenti e dei partiti a dare spazio a chi ha già fatto esperienza al servizio dei bisogni della comunità , e per mezzo di chiunque ne abbia la possibilità queste persone devono essere aiutate, sorrette e sostenute per offrire il loro contributo per un rinnovamento dell'intera classe politica italiana e per ridare credibilità alla politica. Chi non ha capito che destra e sinistra sono concetti ed ideologie obsolete nate solo per dividere le persone non potrà fare parte di una condivisione solidale per la "polis", per il prossimo, per un rinnovamento culturale, sociale ed umano senza settarismi e divisioni ma insieme a tutti gli uomini di buona volontà . Â
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