Crisi, i ricchi francesi: "Tassate noi". Proposta bocciata da Emma Marcegaglia
Giovedi 25 Agosto 2011 alle 01:58 | 0 commenti
Rassegna.it - Sedici tra i più importanti manager e dirigenti d'oltralpe sottoscrivono un appello per chiedere di pagare un contributo eccezionale per aiutare il Paese in un momento critico. Ma da questa parte delle Alpi l'idea non trova consensi
In Francia i ricchi chiedono di pagare più tasse. Sedici fra i più importanti direttori generali e presidenti ed azionisti delle aziende francesi hanno scritto una lettera aperta per chiedere la creazione di un "contributo eccezionale"
Dicono i super ricchi d'oltralpe: "Il deficit di bilancio e le prospettive di peggioramento del debito pubblico minacciano il futuro della Francia e dell'Europa, e quando il governo chiede a tutti uno sforzo di solidarietà , ci sembra di essere tenuti a contribuire".
Ma la Francia è la Francia e l'Italia è tutt'altra cosa. Lo ha chiarito subito la presidente degli industriali italiani, Emma Marcegaglia, bocciando senza tentennamenti la proposta dei ricchi francesi: "In Italia la situazione è completamente diversa, da noi una tassa di quel tipo servirebbe soltanto a far pagare di più chi le tasse le paga già con un prelievo che complessivamente sfiora il 50%", osserva Marcegaglia in un'intervista a Repubblica.
Il numero uno di Confindustria si dice poi "totalmente in disaccordo con il contributo di solidarietà " inserito nella manovra, ma sull'ipotesi di una tassa per i ricchi spiega di essere "disposta a parlarne se in Italia avessi la garanzia che lo Stato si ritirasse, riducesse i suoi confini". Bocciata anche l'idea di ritassare i capitali scudati. Per Marcegaglia "è incostituzionale".
Ecco il testo della lettera dei ricchi francesi in lingua originale che la stampa francesce riporta sotto un titolo emblematico "Taxez-nous!", ovvero, "Tassateci!"". In calce tutte le firme dei sottoscrittori.
"Nous, présidents ou dirigeants d'entreprises, hommes ou femmes d'affaires, financiers, professionnels ou citoyens fortunés, souhaitons l'instauration d'une "contribution exceptionnelle" qui toucherait les contribuables français les plus favorisés. Cette contribution serait calculée dans des proportions raisonnables, dans le souci d'éviter les effets économiques indésirables tels que la fuite des capitaux ou l'accroissement de l'évasion fiscale.
Nous sommes conscients d'avoir pleinement bénéficié d'un modèle français et d'un environnement européen auxquels nous sommes attachés et que nous souhaitons contribuer à préserver. Cette contribution n'est pas une solution en soi : elle doit s'inscrire dans un effort plus global de réforme, tant sur les dépenses que sur les recettes.
Au moment où le déficit des finances publiques et les perspectives d'aggravation de la dette de l'Etat menacent l'avenir de la France et de l'Europe, au moment où le gouvernement demande à tous un effort de solidarité, il nous semble nécessaire d'y contribuer."
Jean-Paul Agon, PDG de L'Oréal ; Liliane Bettencourt, actionnaire de L'Oréal ; Antoine Frérot, PDG de Veolia Environnement ; Denis Hennequin, PDG d'Accor ; Marc Ladreit de Lacharrière, président de Fimalac ; Maurice Lévy, PDG de Publicis ; Christophe de Margerie, PDG de Total ; Frédéric Oudéa, PDG de la Société générale ; Claude Perdriel, président du conseil de surveillance du Nouvel Observateur ; Jean Peyrelevade, président de Leonardo & Co France ; Franck Riboud, PDG de Danone ; Stéphane Richard, PDG d'Orange ; Louis Schweitzer, président de Volvo et d'AstraZeneca ; Marc Simoncini, président de Meetic, fondateur de Jaïna Capital ; Jean-Cyril Spinetta, président d'Air France-KLM, président du conseil de surveillance d'Areva ; Philippe Varin, président du directoire de PSA Peugeot Citroën.
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