Crisi di BPVi e Veneto banca scoperte da Bankitalia? L'Unione Nazionale Consumatori replica a Barbagallo: controlli fallimentari, non tutelati i risparmiatori
Domenica 5 Novembre 2017 alle 10:24 | 0 commenti
Il Capo del Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d'Italia, Dr. Carmelo Barbagallo, ha dichiarato giovedì 2 novembre dinanzi alla Commissione Parlamentare di inchiesta sul sistema bancario che è stata la Vigilanza della Banca d'Italia ad aver rilevato le criticità che connotavano Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. "La verità è che se, come sostiene il Dr Barbagallo, l'azione di vigilanza è stata intensa e costante e ci sono state, dal 2007 al 2017, ben 9 ispezioni presso Banca Popolare di Vicenza e 7 presso Veneto Banca, allora vuol dire che il sistema dei controlli è fallimentare, dato che i risparmiatori non sono stati tutelati" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori nella nota che pubblichiamo.
"D'altronde, se gli amministratori hanno potuto ripetutamente occultare importanti informazioni alla vigilanza, come sostiene sempre Barbagallo, allora i controlli servono assai a poco oppure vengono fatti molto male" conclude Dona.
"Inoltre, la colpa è di non aver esercitato, in particolare dal 2012 al 2014, abbastanza pressione per fare in modo che gli accantonamenti, a fronte dei crediti deteriorati, fossero adeguati alla crisi economica. Più nello specifico, l'incidenza dei crediti anomali e dei relativi fondi rettificativi rilevati da Banca d'Italia non era attendibile e credibile, considerato che, a seguito della successiva ispezione condotta dalla vigilanza europea, tanto l'incidenza dei crediti deteriorati quanto i relativi fondi rettificativi sono improvvisamente schizzati verso l'alto, determinando, ex abrupto, perdite miliardarie" conclude Dona.
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