Crisi Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, rete tra Cgil, Cisl, Uil, Caritas e InOltre: "attenzione ai finti esperti che offrono aiuto"
Venerdi 29 Luglio 2016 alle 13:52 | 0 commenti
Il progetto è stato presentato oggi da Raffaele Consiglio, segretario generale di Cisl Vicenza, Giancarlo Puggioni, segretario di Cgil Vicenza, Grazia Chisin, segretaria generale di Uil Vicenza, Emilia Laugelli, responsabile del servizio regionale “InOltreâ€, Gian Piero Turchi, docente di psicologia clinica dell'Università di Padova e responsabile scientifico del servizio “InOltreâ€, e Stefano Osti, della Caritas diocesana vicentina.
Una Rete di competenze e servizi, per ascoltare e rispondere ai bisogni, accogliendo i vissuti di ognuno con uno stile di vicinanza e rispetto che al centro mette la “personaâ€, prima che il “clienteâ€, così troppo spesso relegato a spettatore passivo e inerme. Un lavoro di squadra per superare il conflitto tra risparmiatori e istituti bancari, in un’ottica di promozione della coesione sociale.
Molteplici le iniziative e gli strumenti che la rete metterà in campo da qui ai prossimi mesi, grazie agli esperti del servizio regionale “InOltre†e agli operatori delle associazioni di difesa dei consumatori espressione delle tre sigle sindacali, Federconsumatori (Cgil), Adiconsum (Cisl) e Adoc (Uil): sono circa 3000 i contatti registrati da questi ultimi per richieste di informazioni o di assistenza a seguito delle vicende di Banca popolare di Vicenza.
Supporto psicologico e gestione dell’emergenza tutti i giorni della settimana 24 ore su 24 al numero verde 800 334343; consulenza territoriale e accompagnamento personale; gestione e coordinamento di tavoli di mediazione e concertazione tra gli istituti di credito e i piccoli risparmiatori per i quali il ricorso a vie legali non sarebbe sostenibile. Centrale sarà naturalmente il ruolo delle tre associazioni di tutela dei consumatori, a cui sarà possibile rivolgersi presso le sedi delle rispettive organizzazioni sindacali presenti capillarmente sul territorio provinciale.
E ancora, percorsi formativi di alfabetizzazione finanziaria aperti a tutta la cittadinanza e l’istituzione di un osservatorio etico sulle dinamiche finanziarie che, raccogliendo le voci e i contributi dei clienti, possa fornire alle banche utili linee guide per le loro politiche di customer care.
E infine, l’appello al mondo dei media perché contribuiscano a promuovere una riflessione ampia e offrano una lettura delle vicende rispettosa della dimensione umana dei singoli, storie in cui le difficoltà economiche spesso sfociano in drammi personali e familiari.
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