Crimì (PD) presenta interrogazione sul rischio idrogeologico nel vicentino
Lunedi 17 Novembre 2014 alle 20:35 | 0 commenti
Il deputato PD Filippo Crimì ha presentato un'interrogazione sul rischio idrogeologico nel vicentino
“Non passa giorno che non si parli dei danni causati dal maltempo e quindi della questione idrogeologica del nostro Paese e della nostra provincia. Le situazioni di allarme nel vicentino sono sempre più frequenti e ogni anno ci preoccupano, basta pensare al livello critico raggiunto dal Bacchiglione nella notte di sabato scorso.
Ho presentato un’interrogazione al Governo convinto che debba essere la prima figura a interessarsi del delicato problema.†– lo dice il deputato del PD Filippo Crimì.
“Al di là dei necessari interventi puntuali di messa in sicurezza, come sono i bacini di laminazione, ora in fase di progetto o realizzazione, è necessario attuare una serie di interventi diffusi di cura e manutenzione dei corpi arginali e dei corsi d’acqua. Senza un’adeguata attenzione al nostro territorio difficilmente potremmo migliorare le attuali condizioni di rischio.†– continua Crimì – “Spesso ci troviamo di fronte a rive e argini dei corsi d’acqua non curati, canali minori ingombri di rifiuti e vegetazione con le sezioni ristrette da improprie tombinature. Anche pratiche agricole non regolate possono creare ulteriori situazioni di degrado delle risorse idriche."
“L’interrogazione presentata mira a chiedere che si adottino su scala nazionale delle linee chiare riguardo la manutenzione dei corsi idrici e l’uso del territorio. Si dovrebbero definire le regole pratiche e manutentive dalle quali Enti locali e privati non possono sottrarsi; indicare le migliori pratiche agricole a basso impatto ambientale e su queste convogliare finanziamenti europei.†– continua Crimì – “Una politica di prevenzione efficace si deve basare anche sulla collaborazione dei cittadini. Nei terreni agricoli, per esempio, dovrebbe sempre esserci un'attenzione particolare allo sfalcio e alla manutenzione dei piccoli corsi d’acqua, e i possessori di aree boschive dovrebbero effettuare sulle proprie terre periodici controlli e interventi manutentivi.†– conclude Crimì – “Abbiamo inoltre la possibilità di utilizzare la grande risorsa del Servizio Civile indirizzandola, per esempio, alla manutenzione e pulizia delle aree boschive pubbliche o soggette a usi civici.†– conclude Crimì – "Auspico che il Governo, sulla linea di quanto sta già facendo per la tutela del territorio dal rischio idrogeologico, accolga quanto prima le indicazioni proposte."
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