Crescere con i media: bambini e pubblicità
Mercoledi 19 Maggio 2010 alle 09:29 | 0 commenti
Sono stati presentati ieri sera, martedì 18 maggio, nella sede dell'Istituto Comprensivo 11 di Vicenza i risultati della ricerca applicata sul rapporto tra bambini, mass-media e pubblicità promosso dall'associazione Alternativa Nord/Sud per il XXI secolo (ANS XXI) nell'ambito del progetto Ambiente, Pace, Diritti, realizzato anche con il contributo della Regione del Veneto.
La ricerca ha coinvolto alunni d'età compresa tra i sette ed i dieci anni, di cinque classi, fra seconde e quarte, di Scuola Primaria dell'Istituto Comprensivo 11 di Vicenza.
"Nell'era della comunicazione e dell'informazione in cui viviamo, in rapida e continua trasformazione tecnologica, i bambini sembrano immersi in tale dimensione" ha ricordato Marco Cantarelli, coordinatore del progetto, nell'introdurre l'incontro.
L'obiettivo generale della ricerca è stato quello di stimolare il senso critico dei bambini cercando di creare, nello specifico, un sano approccio ai mass media, insegnando loro come non subire passivamente ogni immagine ricevuta dal mondo della comunicazione. Il lavoro è stato inserito nella didattica delle classi coinvolte, come ha sottolineato il Dirigente Scolastico IC11, Giovanni Colpo, il quale ha, anche, aggiunto: "Per una volta il libro di testo è stato la vita quotidiana".
Le maestre hanno coordinato i bambini nella selezione delle pubblicità che più li incuriosivano, apparse su giornali e televisioni, escludendo altri mezzi di comunicazione per una ricerca più mirata. La selezione è avvenuta spontaneamente, senza mediazioni da parte delle famiglie.
A questa prima fase ne è seguita una'altra di analisi, nella quale i bambini, utilizzando uno schema guida predefinito, hanno sintetizzato dove, come, quando hanno visto la pubblicità scelta e perché questa li ha colpiti. Infine c'è stato un momento di presentazione personale ai compagni del proprio elaborato ed un lavoro di gruppo conclusivo che ha portato a delle riflessioni molto significative.
Innanzitutto è apparsa una netta difficoltà nel riconoscere la pubblicità dal resto del contesto, un programma televisivo o un articolo che fosse. Una volta riconosciuta, però, è stato immediatamente notato come la maggior parte degli spot abbia come protagonisti proprio i bambini. Quest'immagine suscita tenerezza e l'hanno colto pure gli alunni coinvolti nel progetto. Un altro aspetto che non è sfuggito è la presenza costante di visi sorridenti e rassicuranti che induce i bambini a pensare che avendo a disposizione quel determinato prodotto potranno sentirsi meglio e più sereni. Inoltre, vedere pubblicizzato, il giocattolo con cui hanno passato diverse ore o la merendina appena fatta porta in loro grande gratificazione. Agli occhi attenti e critici dei bimbi non sono passati inosservati, infine, l'aumento del volume durante gli spot, la reclamizzazione dei giocattoli soprattutto nella fascia pomeridiana e la vivacità delle pubblicità dirette a loro rispetto a quelle dirette al mondo degli adulti.
"I bambini sono stati entusiasti di quest'esperienza, - ha ricordato Silvia Bernardini, insegnante e coordinatrice della ricerca, cui hanno partecipato, inoltre, le maestre Carla Chirli, Livia Marin, Nicoletta Ponte e Manuela Scabio - si sono sentiti responsabilizzati, dei piccoli ricercatori, inoltre hanno evidenziato come sia stato bello svolgere dei compiti per casa ‘diversi' e trascorrere più tempo con i propri genitori che, senza influenzare le loro scelte, li hanno sempre seguiti insieme a noi insegnanti". Tutto il materiale elaborato dai bimbi è stato, poi, raccolto in un CD-ROM e consegnato ad ognuno dei genitori.
Dai risultati illustrati è scaturito un interessante confronto fra i presenti, illuminato anche dagli interventi di Annamaria Comin, pedagogista, che si è soffermata sui possibili sviluppi della ricerca e ha, pure, dispensato qualche consiglio utile ai genitori presenti sul piano educativo.
A concludere gli interventi è stato Stefano Ferrio, docente di Storia della Radio e della Televisione all'Università di Padova, il quale ha svolto un paragone tra la televisione precedente al 1977, da lui definita «la TV del castello», in cui il fatidico Carosello fungeva da punto di riferimento per le famiglie e, in qualche modo, scandiva persino il ritmo di vita dei bambini - molti dei quali, per l'appunto, andavano a letto dopo averlo visto -, e l'attuale «TV del labirinto», mediatico s'intende, dove non esistono confini fra i programmi ed in cui ognuno di noi è quotidianamente immerso. "Per tale motivo - ha aggiunto Ferrio - iniziative come questa sono di straordinaria importanza, anche per favorire il dialogo tra generazioni, tra genitori di una volta e bambini di oggi".
L'associazione ANS XXI , promotrice del progetto, è animata da persone attive nei movimenti per la pace, la giustizia fra i popoli, la salvaguardia ambientale del pianeta, i diritti umani, civili e sociali, e collabora con realtà organizzate delle società civili, tanto del Nord come del Sud del mondo, nella promozione di alternative di sviluppo, mediante programmi di microcredito/microleasing, salvaguardia e valorizzazione delle risorse naturali, formazione, informazione e ricerca. Per saperne di più: www.ans21.org.
Per sostenere progetti ed iniziative come quella qui descritta, ricordiamo, c'è un modo che non costa nulla: destinare il 5x1000 a questa ONLUS. Basta indicare il suo codice fiscale, che è 94039370369, nell'apposito riquadro della dichiarazione dei redditi, sotto la vostra firma.
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