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Cresce l'export agricolo ma è allarme per l'agropirateria

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 20 Febbraio 2014 alle 14:36 | 0 commenti

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Confagricoltura Vicenza - Una produzione dal valore di più di 27 miliardi di euro nel 2013 minacciata costantemente dalla concorrenza sleale di prodotti derivanti da altri nazioni, ma “spacciati” per tricolori. A questa cifra ammonta l’export agricolo italiano per l’anno passato, rappresentante l’8,5% delle esportazioni complessive nazionali, alle prese con la cosiddetta agro pirateria che, per quanto attiene il solo Veneto, si stima abbia provocato un danno di 1 miliardo di euro per lo scorso anno.

Confagricoltura Vicenza, per voce del presidente Michele Negretto, ha deciso di sottolineare con forza questo dato, evidenziando l’urgenza e la necessità che il mondo delle istituzioni pongano in essere delle misure concrete per limitare il fenomeno.

Partendo dalle performance importanti della produzione agricola nazionale come ad esempio i 521 vini a DOP IGP (Denominazione di origine ed indicazioni geografiche protette) o l’1.3 milioni di tonnellate di merce certificata dei prodotti sempre DOP nel 2012 con gli ortofrutticoli ed i cereali a farla da padroni registrando un +7,2% di crescita rispetto al 2011,  il problema della violazione del made in italy, riguardante un numero minore di eccellenze italiane ma che tuttavia sono anche quelle più rappresentative, è ancora più evidente.

Per affrontare il fenomeno delle contraffazioni dei prodotti agricoli italiani con i danni economici alle aziende che ne conseguono, Confagricoltura Vicenza chiede a gran voce una serie d’iniziative, la prima delle quali riguarda l’istituzione di un registro multilaterale che racchiuda le varie denominazioni nell’ambito del WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio) di modo da tutelare i prodotti europei, già protetti dal diritto comunitario, anche a livello globale; si tratta di una misura osteggiata, tuttavia, dalle nazioni nordamericane o come l’Australia che intravvedono in tutto ciò il rischio di un impedimento per le loro imprese all’utilizzo di marchi commerciali già registrati.

L’apertura del sistema europeo delle DOP IGP ai prodotti extra UE, (in questi anni sono entrati nel circuito DOP IGP ben sei prodotti cinesi) per Confagricoltura pone poi una serie di considerazioni che dal momento che, ad, esempio, una nazione come la Cina, secondo un rapporto datato 2012 ha ricevuto il più alto numero di segnalazioni di pericolo alimentare           (prodotti non a norma, sostanzialmente) ben 540.

Riassumendo, la Confagricoltura pone altre 4 soluzioni per limitare i danni dell’agropirateria. La prima è favorire una nuova e determinata propensione all’estero del nostro sistema produttivo, di cui va incentivata l’attività di internalizzazione di modo da far trovare il prodotto italiano sugli scaffali a fianco dei falsi made in Italy e dar vita ad una più generale promozione delle eccellenze tricolori.

La seconda riprende appunto la tutela del sistema comunitario delle DOP in ambito extra UE mentre la terza propone di esercitare una forte pressione a livello governativo affinché venga normato anche tutto quel campo relativo all’uso di immagini e nomi evocativi di un certo paese  che devono risultare chiari e semplici.

In ultima, il presidente di Confagricoltura Vicenza auspica un maggior sostegno alle imprese agricole beriche e italiane, quand’esse si trovino ad operare in un mercato extraeuropeo, nella ricerca della migliore modalità per la tutela dei propri marchi e nella ricerca delle regole che disciplinano la registrazione, nonché nell’accompagnamento lungo l’iter giudiziario locale.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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