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Credito Sportivo commissariato da sette anni: un altro primato di Bankitalia dopo la miopia con BPVi!

Di Silvano Trucco, ex dg Bene Banca Mercoledi 17 Gennaio 2018 alle 09:06 | 0 commenti

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Ennesima proroga (che ai sensi del TUB, Testo Unico Bancario, è definita tecnica e funzionale alla chiusura della procedura, nonchè della durata di al massimo due mesi) da parte di Bankitalia del commissariamento del Credito Sportivo: sette anni (dal dicembre 2011) e non è ancora finita, un primato impareggiabile... Rammento a tutti ed ancora una volta come invece il commissariamento più veloce della storia è stato quello della Bene Banca, durato 12,5 mesi, affidato a Giambattista Duso, ad di Marzotto Sim, partecipata al 9.8% da BPVi, e incrociatosi con favori a Banca Popolare di Vicenza che ricevette in "deposito" di fatto quasi tutta la sua cassa!

Un record assoluto per una procedura definita poi dalla Giustizia Amministrativa adita come "preventiva di una crisi" ove Bankitalia è intervenuta "prima che sorgessero problematiche che potessero intaccare una realtà ancora sana e solida", con una metodologia piena di discrasie ed errori tuttavia definiti dal Tar prima e dal Consiglio di Stato poi come "vizi non macroscopici" , con sentenze che hanno riformato la consolidata giurisprudenza in materia amministrativa che riconosceva alle Authority assoluta autonomia discrezionale al punto che il sindacato del giudice era limitato ai casi di "manifesta erroneità od irragionevolezza".

Quindi, a dispetto dei "margini di discrezionalità assai ristretti" e dei poteri limitati rivendicati a più riprese dalla Vigilanza e dai suoi massimi esponenti nei vari tentativi di autoassoluzione di fronte ai crac bancari degli ultimi anni, miopia o cecità Banca Popolare di Vicenza inclusa, Banca d'Italia può fare liberamente ciò che vuole senza che alcun Gudice possa sindacarne l'operato, salvo eventuali "errori e vizi macroscopici".

Questo è cosa dice oggi la Giurisprudenza dopo la sentenza del Consiglio di Stato del 19.02.2015 sul ricorso Bene Banca, emessa dalla IV Sezione del Consiglio di Stato, la medesima che dopo soli 7 gg (il 26.2.2015) dichiarò come illegittimo il commissariamento della Banca Popolare di Spoleto per difetto di istruttoria da parte del MEF, che, per sanare la questione, pochi mesi dopo e a firma del Ministro Padoan, ratificò "ora per allora" l'unico caso di commissariamento definito come illegittimo dalla Giustizia Amministrativa, con buona pace delle ragioni dei terzi coinvolti, ex amministratori e soci dell'Istituto spoletino regalato da Palazzo Koch a Banco Desio.

Ma quali possono essere i vizi macroscopici per cui un Giudice può permettersi di mettere sul banco degli imputati la Banca d'Italia?
Difficile dirlo visti i confini assolutamente indefiniti del termine "macroscopico" ...
Vista l'esperienza di Bene Banca, per la Giustizia Amministrativa non sono vizi macroscopici gli interventi su una banca in salute, ampiamente rispettosa dei ratios patrimoniali (avendo un patrimonio superiore di un quarto rispetto ai requisiti minimi), con risultati reddituali record (MOL + 238% con un R.O.E. superiore al 16%) con criticità abbondantemente sotto la media di sistema (sofferenze al 7% e NPL al 12,7% contro una media di sistema nel medesimo periodo rispettivamente al 9,4% ed al 15,7%) in forza di rilievi palesemente errati per rivendicate irregolarità (1. flusso di ingresso in sofferenza denunciato come raddoppiato quando in realtà era aumentato di un misero 10% - dal 2,08% al 2,28% quando il sistema registrava nel medesimo periodo tassi del 4,8%, dato puntuale riferito da Padoan in Parlamento a gennaio 2017 - 2. non favorita la crescita qualitativa dei dipendenti, quando in realtà nel periodo criticato Bene Banca è stata la prima in Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria tra le Bcc e le Casse di Risparmio per giornate/uomo di formazione nei 2 anni consecutivi 2011-2012)immediatamente precedenti l'intervento di rigore della vigilanza del 3.5.2013.)

Ma quando Bankitalia può incorrere in un errore "macroscopico" nel commissariare una banca?

Beh, forse quando commissaria la Banca X piuttosto che la Y , trascrivendo erroneamente il nome dell'istituto di credito nei provvedimenti di vigilanza....

Silvano Trucco, ex dg Bene Banca


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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