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Crac BPVi di Zonin e connesso buco della Fondazione Roi: il 30 cda di Diamanti decida azione responsabilità ma no a nuovo statuto stilato escludendo il Comune di Vicenza!

Di Ubaldo Alifuoco Domenica 29 Luglio 2018 alle 02:00 | 0 commenti

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Non capisco che razza di città è questa: sparisce una banca, la Banca Popolare di Vicenza, con 118.000 soci, vanno in rovina famiglie, singoli, attività imprenditoriali, e non si riesce ancora a mandare sul banco degli imputati coloro che sono chiaramente responsabili di un dramma sociale ed economico che ha devastato la nostra provincia. La reazione dei soci danneggiati? Tutto sommato tranquilla. Stranamente tranquilla rispetto ai danni enormi subiti. Si spera ancora nella Magistratura, per capire se un minimo di giustizia possa essere fatta, e nella Politica per recuperare qualcosa del risparmio andato in fumo.

Ma, accanto al dramma principale che interessa in primis gli ex soci, vi sono altri effetti collaterali che hanno danneggiato tutta la nostra comunità in modo pesantissimo, e che richiedono un sussulto di chi ha responsabilità politiche. Uno di questi è la distruzione parziale del patrimonio della Fondazione Roi. Pochi vicentini la conoscevano. Molti l'hanno conosciuta non per le importanti opere benefiche del suo fondatore, Marchese Giuseppe Roi detto Boso, ma per la gravissima decisione del suo ex presidente, Gianni Zonin, e del suo ex Cda, di acquistare 29 milioni di azioni della stessa Popolare proprio poco prima che il valore azionario crollasse da 62.50 euro a zero (10 centesimi...).
Ventinove milioni di patrimonio bruciati in pochissimo tempo!
Ventinove milioni di azioni acquistate quando tutti cercavano di venderle!
Ventinove milioni acquistati quando perfino alcuni membri del Cda vendevano!
Ventinove milioni che il fondatore Roi aveva accantonato per il bene del museo vicentino!
Ora, tra qualche giorno, il Cda ancora in carica con Ilvo Diamanti presidente voterà per la richiesta di danni all'ex presidente. Allora tutti i componenti il consiglio di amministrazione dovranno scoprire le carte e assumersi la propria responsabilità di fronte alla comunità vicentina. Vedremo. Ma intanto proprio è inaccettabile che si sia stilato un nuovo statuto prescindendo dal Sindaco e dal Consiglio comunale che sono i veri titolari del Museo civico per il quale il fondatore aveva devoluto un suo consistente patrimonio.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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