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Crac banche venete, Roberto Ciambetti: "pronta una Risoluzione per spingere lo Stato a tutelare azionisti e obbligazionisti danneggiati"

Di Note ufficiali Lunedi 6 Novembre 2017 alle 23:00 | 0 commenti

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Pubbicato alle 16.12, aggionrato alle 23.00. Illustrata questa mattina 6 novembre a Venezia, presso palazzo Ferro Fini, sede dell'Assemblea legislativa regionale, una Risoluzione in materia di tutela del risparmio depositata nei giorni scorsi dal Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti. Il provvedimento, di cui il Presidente Ciambetti è primo firmatario e che è stato sottoscritto anche dai colleghi Nicola Finco, Silvia Rizzotto, Gianluca Forcolin, Franco Gidoni, Fabrizio Boron, Luciano Sandonà e Alberto Semenzato, è volto ad introdurre strumenti di garanzia a favore di risparmiatori, azionisti ed obbligazionisti, di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca.

Presenti alla conferenza, rappresentanti dei risparmiatori e del pool di avvocati, tra i quali Andrea Filippini del foro di Verona, che ha formulato la traccia di emendamento da sottoporre al Governo ed inserita nell'atto consiliare.
"Questa Risoluzione serve a dare giustizia ai risparmiatori truffati" ha spiegato il Presidente Ciambetti. "Anche dalla Commissione parlamentare d'inchiesta stanno emergendo mancanze, qualche svista, chiamiamola così, e comunque fatti dai quali è possibile ricavare che qualcuno sapeva ciò che stava accadendo e che chi controllava non ha messo in campo tutte le azioni adeguate a tutela dei risparmiatori. La Risoluzione mira ad introdurre un emendamento alla legge di stabilità nazionale, proprio nel periodo in cui è in discussione, destinato ad anticipare il risarcimento ai risparmiatori truffati: una proposta di buon senso. Il Consiglio regionale farà da tramite presso il Governo e il Parlamento nei confronti delle associazioni dei risparmiatori affinché risulti evidente che in questa faccenda qualcosa è mancato."

"Si tratta - spiega Andrea Arman, presidente del coordinamento associazione banche popolari venete Don Enrico Torta - di ottenere un'anticipazione da parte dello Stato sui proventi dei cosiddetti NPL, ovvero sui crediti deteriorati, che il Governo si appresta ad incassare attraverso la società SGA, con un utile previsto dal Governo stesso di diversi miliardi di euro. Queste somme potrebbero essere anticipate ai risparmiatori e ciò in quanto questa crisi delle Popolari venete non è soltanto una crisi aziendale, ma una vera e propria crisi sociale che investe il territorio non solo veneto, ma anche di altre aree d'Italia. Dev'essere la politica a dare una risposta in tempi stretti in modo che la situazione non degeneri. Per i risparmiatori, attendere anni per vedere conclusa l'operazione sul recupero dei crediti deteriorati è un tempo troppo lungo. Lo Stato può anticipare queste somme oggi e le introiterà nel momento in cui concluderà l'operazione di recupero sui crediti deteriorati. L'ipotesi di residuo fatta a livello di Ministero dell'Economia e delle Finanze si aggira tra i 4 e i 5 miliardi: la nostra richiesta di risarcimento è di 4 miliardi, con un ulteriore residuo da gestire da parte dello Stato." 

"In linea con l'emendamento che abbiamo già presentato al Parlamento - aggiunge Luigi Ugone dell'associazione ‘Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza' - chiediamo al Consiglio regionale del Veneto di essere il tramite per la Risoluzione che tratta la rifusione dei danni subiti dai risparmiatori veneti e italiani nella vicenda BpVi e Veneto Banca, una richiesta di 4 miliardi di euro suddivisi equamente per i due soggetti bancari ora sottoposti a liquidazione coatta amministrativa, sulla base degli NPL che i due istituti hanno ‘in corpo'. Ci apprestiamo a presentare un documento analogo anche in altre regioni, ossia Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Puglia, Sicilia. I soggetti deboli non possono attendere i tempi di insinuazione nel passivo visto che tra le ipotesi di reato formulate dalla Procura della Repubblica di Vicenza vi è quella di aggiotaggio, ipotesi da cui potrebbe derivare uno scenario con migliaia di domande di ammissione al passivo da parte di azionisti ed obbligazionisti subordinati, con tempi di esame e di ammissione al passivo inevitabilmente lunghi. Chiediamo un anticipo di cassa a favore dei privati e delle aziende, in tempi brevi, magari coinvolgendo nell'operazione anche la Cassa Depositi e Prestiti."



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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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