Corteo da Breganze: no alla pedemontana
Domenica 29 Maggio 2011 alle 12:07 | 0 commenti
Riceviamo su [email protected] da Irene Rui e pubblichiamo (photo gallery di Guido Zentile)
Un gruppo di cittadini contrari alla grande opera Pedemontana Veneta, si sono incontrati, ieri, sabato pomeriggio, a Breganze per raggiungere, in bicicletta, lungo la Gasparona (vecchia e nuova), il cantiere-base a Villaraspa di Mason Vicentino.
Il corteo, partito dallo stadio, ha raggiunto, percorrendo la rotatoria della Gasparona a piedi, con assoluta calma e tranquillità (e con il sottofondo delle ire degli auto-dipendenti) il centro cittadino, ed poi è ripartito in bicicletta alla volta del cantiere.
La Pedemontana è un'opera che scavalca l'autodeterminazione della cittadinanza, una costruzione che si impone con virulenza senza tener conto della bellezza naturale del paesaggio, delle coltivazioni doc: ciliege, asparago e vigneti, ma soprattutto della volontà delle persone. Un'opera che serve al collegamento ovest-est (corridoio 5), una lunga bretella tra la A4 e la A28 per Udine-Tarvisio. Una bretella che non accorcia i tempi di percorrenza locali da Montecchio a Bassano, e non serve alle aziende vicentine, quelle che producono in Italia.
L'ennesima autostrada a pedaggio costruita in project financing, criterio che è spesso fallito (si ricordi il nuovo ospedale di Schio-Thiene) con grossi oneri economici per i contribuenti. Inquinamento e costi a carico dei vicentini, dei cittadini che vedono il proprio territorio devastato e irrimediabilmente compromesso. Un'opera che si installa sui terreni confiscati (e non semplicemente espropriati) per pubblica utilità anche ai morti, già proprietari in vita. Una strada costruita come Protezione Civile per l'urgenza di risoluzione del problema traffico (come si vorrebbe far credere) oppure per "schei"?
La Pedemontana si mangerà la tangenziale di Montecchio Maggiore e la Gasparona nuova. Troveremmo ancora il traffico deviato per i centri cittadini e maggior inquinamento, oltre a rimetterci le produzioni principali tipiche della zona. Un pericolo per l'ecosistema; e tutto per la gioia dei cavatori e degli immobiliaristi.
Irene Rui
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.