Corte Costituzionale ha bocciato la legge dei "sindaci sceriffi": per Rui un passo dovuto
Venerdi 8 Aprile 2011 alle 11:27 | 0 commenti
Riceviamo da Irene Rui (scriveteci su [email protected] ) e pubblichiamo.
La Corte Costituzionale ha bocciato la legge 125 del 2008, nella parte in cui consente che il sindaco adotti provvedimenti «a contenuto normativo ed efficacia a tempo indeterminato» per prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano la sicurezza urbana, anche al di fuori dai casi di «contingibilità e urgenza», poiché in difformità agli articoli 3, 23 e 97 della Costituzione.
Articoli che riguardano il principio di dignità sociale ed uguaglianza e prefiggono come compito della Repubblica, rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale. Spetta allo Stato emanare leggi che prevedano prestazioni personali o patrimoniali per violazioni delle normative. La macchina amministrativa ha il compito di far rispettare le leggi, ma non di emanarle. Con questo provvedimento si fa un passo per porre freno ai "bollenti spiriti" dei sindaci sceriffi che per eliminare ciò che è sgradito al decoro urbano, se la prendono con i più deboli senza intervenire socialmente per rimuovere il disaggio. Si pone a freno una prassi vergognosa di considerare i poveri un pericolo sociale, invece di dare loro aiuto.
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