Corsi di formazione, perché tanti problemi con Ipea? Le precisazioni di Donazzan
Martedi 25 Novembre 2014 alle 16:20 | 0 commenti
Riceviamo da Elena Donazzan, Assessore regionale all'Istruzione, alla Formazione e al Lavoro
Come funziona il pagamento della formazione professionale per i minori? Un ente accreditato presenta i progetti. La Regione li valuta, li approva, li finanzia, li controlla, paga gli acconti che vengono chiesti e, alla fine dell’anno scolastico, analizzate le attività , salda quello che rimane. Per ciascun anno scolastico.
Gli enti che gestiscono questi corsi sono 54, di cui solo uno, Ipea, lamenta un accanimento da parte della Regione. Anzi, per la precisione ci sono altri due soggetti con qualche difficoltà analoga: AFL e Accademia La Parigina, riconducibili alle stesse persone. Se si parla di abilitazione, solitamente chiamata quarto anno, il costo è pagato direttamente - e quasi sempre in anticipo - dagli allievi e dalle loro famiglie. Alcuni genitori dichiarano che le lezioni sono programmate a singhiozzo e, al contempo, alcuni docenti lamentano di non essere pagati per questi corsi. Perché Ipea lamenta di vantare crediti dalla Regione? Vediamo come sono andati i fatti anno per anno: - Anno scolastico 2011-2012. Ipea ottiene il finanziamento dei corsi per i ragazzi per un totale di 1,9 milioni di euro, riceve 1,6 milioni di acconto e il rimanente a saldo. Nel 2014, però, l’INPS comunica che Ipea non ha versato parte dei contributi previdenziali degli insegnanti. - Anno scolastico 2012-2013. Ipea ottiene il finanziamento dei suddetti corsi per un totale di 2 milioni di euro. Riceve un acconto di 1,7 milioni ma il saldo non arriva. Questo perché alcuni docenti, lamentando di non aver ricevuto i compensi pattuiti, hanno segnalato la cosa ad INPS e Ispettorato del Lavoro: fatte le verifiche, risulta che Ipea non ha versato i contributi previdenziali degli insegnanti e non ha nemmeno regolarmente assunto alcuni di loro. A queste condizioni, la Regione è costretta a congelare i pagamenti. - Anno scolastico 2013-2014. Ipea ottiene il finanziamento di corsi per un totale di 2 milioni di euro ma non chiede nessun acconto. Probabilmente perché sa di non avere le carte in regola per chiederlo. In ogni caso, senza domanda, la Regione non può erogare nessun acconto. E i documenti per il saldo, su cui la Regione deve effettuare tutti i controlli, sono stati presentati solo a fine ottobre 2014. Si precisa dunque che, per gli anni dal 2011 al 2014, la Regione ha versato ad Ipea 3,6 milioni di euro, dei 4 milioni richiesti da Ipea stessa. Ma questi soldi pubblici non sono stati usati per versare i contributi previdenziali dei dipendenti, gli stipendi dei docenti e del personale amministrativo, i compensi ai fornitori. E non si spiega, quindi, che fine hanno fatto i soldi e come mai Ipea non sia stata in grado di chiedere ulteriori acconti, come non si spiega il mancato pagamento del personale dei corsi di quarto anno. Perché i corsi Ipea sono partiti solo il 24 ottobre e non a metà settembre come tutti gli altri? Per due motivi: - alcune sedi non avevano le necessarie garanzie di sicurezza; - i partner che Ipea aveva scelto per svolgere la docenza e fornire le sedi, non avevano versato i contributi previdenziali ai propri dipendenti. Ipea ha quindi dovuto svolgere direttamente i servizi di docenza e fornitura sedi ma ormai si era già a fine ottobre. Perché la Regione ha revocato i corsi Ipea di Bassano? Ipea è partita con i corsi, dichiarando di avere la sede in ordine, ma il servizio igiene dell’Ulss – su segnalazione delle famiglie – dopo una verifica sul posto ha dichiarato che la sede non era idonea. Un’ispezione regionale ha confermato gravi carenze che non consentivano la prosecuzione dei corsi. Di qui il subentro di un altro ente, con soddisfazione delle famiglie. La Regione del Veneto, precisa, che altre situazioni analoghe potrebbero riproporsi in altre sedi, se si verificheranno le condizioni, nell'esclusivo interesse dei ragazzi. La Regione, altresì, assicura le famiglie e i ragazzi che se un ente perde l'accreditamento o gli vengono revocati i corsi, viene comunque garantita la continuità dei corsi, attraverso un altro ente accreditato che subentra in tutto e per tutto, cosicché nessuno studente possa perdere l'anno.
Non si è mai verificata una situazione tanto inqualificata ma la Regione non può che intervenire a favore degli studenti e delle loro famiglie.Accedi per inserire un commento
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