CorSera: Gruppo Marzotto, 65 milioni di beni sotto sequestro per evasione fiscale
Lunedi 5 Novembre 2012 alle 12:06 | 0 commenti
Da Il Corriere della Sera online di oggi 5 novembre
Per omesse dichiarazioni di beni e ricavi attraverso una holding con sede fittizia in Lussemburgo
La Guardia di Finanza di Milano sta dando esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di beni immobili, terreni e partecipazioni societarie per 65 milioni di euro (qui nostro servizio). Si tratta di fondi e beni nella disponibilità di 13 persone, alcuni dei quali riconducibili al mondo della moda e alle famiglie Marzotto e Donà dalle Rose: l'accusa è di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi e degli immobili, terreni e partecipazioni societarie a loro riconducibili.
GLI INDAGATI - Risultano indagati Vittorio, Matteo, Maria Rosaria, Cristiana e Margherita Marzotto, Andrea, Isabella e Rosanna Donà dalle Rose, Barth Zech, Pierre Cladmi, Ferdinando Businaro e l'imprenditore immobiliare Massimo Caputi.
I BENI - Tra gli immobili sequestrati una villa di 25 vani a Cortina d'Ampezzo, case a Milano e Roma e un castello a Trissino.
IL LUSSEMBURGO - L'inchiesta è condotta dai pm Laura Pedio e Gaetano Ruta coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Greco, in collaborazione con i funzionari dell'Agenzia delle Entrate. I beni in oggetto fanno capo a una holding finanziaria formalmente e consapevolmente costituita in Lussemburgo, la Icg, quando la sede reale dell'amministrazione sarebbe in Italia. Attraverso le indagini, sarebbero stati individuati i luoghi in cui venivano effettivamente assunte le decisioni e impartite le direttive sulla gestione della società di diritto lussemburghese da parte di soci che risultavano essere quasi tutti residenti in Italia.
PLUSVALENZA DA 200 MILIONI - Gli accertamenti condotti dalle Fiamme gialle, hanno permesso di riqualificare la holding lussemburghese come soggetto fiscalmente residente in Italia, con conseguente emersione dell'obbligo di denuncia al fisco italiano di una plusvalenza da cessione di partecipazioni, realizzata nel 2007, quando Valentino Fashion Group fu venduta al fondo Permira, per un valore di quasi 200 milioni di euro e per la quale è stata evasa una imposta di oltre 65 milioni di euro. Gli indagati, secondo l'accusa, hanno prima venduto le loro quote alla Icg, che ha sede in Lussemburgo e di cui sono comunque sempre proprietari, e poi attraverso la Icg hanno concluso l'operazione con il fondo.
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