Corriere del Veneto:"Quote della Serenissima, la Degani querela Variati"
Sabato 19 Novembre 2011 alle 21:28 | 0 commenti
Da Il Corriere del Veneto, Gian Maria Collicelli
Il sindaco l'aveva accusata di «slealtà istituzionale»
L'ultimo colpo di scena, nella vicenda - ormai conclusa - della vendita delle quote della società autostradale Brescia-Padova, è la minaccia di querela da parte della presidente della Provincia di Padova, Barbara Degani, al sindaco di Vicenza, Achille Variati. La frase che avrebbe mandato su tutte le furie la presidente padovana, in quota Pdl, è quella pronunciata giovedì dal primo cittadino berico: «Ha usato l'asta unica per specularci sopra» (qui il video completo, ndr).
«Gravissime affermazioni» a cui la Degani risponde conferendo «mandato a un legale per le segnalazioni di competenza e per la tutela delle ragioni sia della Provincia di Padova che personalmente del suo presidente». Le parole di Variati, che non vuole replicare alle minacce di azioni legali, si riferivano all'abbandono delle trattative di vendita del 13 percento delle quote della Serenissima da parte della Provincia patavina coinvolta nella cessione con i Comuni di Padova e Vicenza. Un abbandono avvenuto lo scorso 10 novembre, cioè lo stesso giorno della firma dell'accordo per la vendita del pacchetto azionario da cento milioni di euro. Il banco poi si è ricomposto, i due Comuni hanno firmato il preliminare di vendita delle loro parti - pari al 7,4 percento della società - al fondo «F2i». Ma Variati si è voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa nei confronti della Degani: prima con le dichiarazioni al veleno e poi con l'esibizione di un'offerta arrivata alla Degani - datata 27 settembre - che sancirebbe come la Provincia di Padova, secondo Variati, stava conducendo da tempo trattative in segreto, «segno di slealtà istituzionale» e motivo di quelle affermazioni. La Degani bolla come «gesto grave» la pubblicazione di quell'offerta, afferma che quel documento rientra «nei termini per la presentazione della manifestazione di interesse alla trattativa privata» e che in ogni caso «è già disposta un'indagine interna». E poi però incalza il Comune berico e quello padovano, uniti nelle critiche: «Nessuno può permettersi di perdersi in chiacchiere diffondendo voci e lanciando accuse - dice la Degani -. Quello che conta sono i fatti e il rispetto di una proprietà che è soltanto delle famiglie e delle imprese del nostro territorio, le quali devono vedere ottimizzati i loro investimenti».
Infine, dopo aver riassunto la storia della vendita delle quote della Brescia-Padova da parte dei tre enti, citando le tre aste andate deserte in due anni e che hanno portato all'esito delle trattative in sede privata, la Degani aggiunge: «Se qualcuno deve essere accusato di "comportamento sleale", questa non è la Provincia. Sono piuttosto i Comuni che hanno deciso di procedere individualmente alla cessione delle loro quote».
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.