Coppola su biotecnologie: sì a ricerca e innovazione
Martedi 15 Giugno 2010 alle 14:56 | 0 commenti
Marialuisa Coppola, Regione Veneto - Il Veneto è ai primi posti in Italia per numero di progetti realizzati nel settore delle biotecnologie. Inoltre le linee d'azione avviate hanno messo in evidenza positivi risultati per quanto riguarda l'interazione tra centri di ricerca e imprese. Lo ha detto l'assessore regionale allo sviluppo economico, ricerca e innovazione Marialuisa Coppola intervenendo stamane a Padova presso l'Istituto di Ingegneria Biomedica del CNR alla giornata di approfondimento dedicata ad una di queste azioni specifiche, l'"Azione Biotech III bis", ma che è stata anche occasione di confronto sulla situazione della ricerca per le biotecnologie nel Veneto.
I lavori sono stati aperti dal presidente dell'area ricerca del CNR di Padova, Sergio Daolio, che ha ricordato che quella di Padova è stata la prima area di ricerca istituita dal CNR in Italia. E' dal 2004 che la Regione del Veneto sta finanziando con il progetto "Azione Biotech" attività di ricerca finalizzate alla realizzazione d'interventi nel settore delle biotecnologie applicate. "Azione Biotech" è alla sua quinta edizione e si articola in cinque iniziative specifiche che coprono un arco temporale di sei anni (2004-2010), impegnando circa 12 milioni di euro per la concreta realizzazione di 63 linee di ricerca, un osservatorio dedicato al settore biotecnologico e un Master specialistico. I centri di ricerca e i dipartimenti universitari impegnati nelle attività di ricerca sono 44 mentre le aziende venete coinvolte sono più di una settantina. Sono le stesse aziende ad aver segnalato di aver incrementato fatturato e numero di dipendenti proprio grazie alle attività di ricerca realizzate attraverso l'iniziativa regionale. "Ricerca e innovazione - ha detto l'assessore Coppola - sono in cima alle richieste che provengono dal territorio e dal tessuto produttivo regionale. La sfida è ora quella di far conoscere queste eccellenze del Veneto, maturate grazie alla collaborazione tra mondo scientifico e imprese, senza guardare ai localismi ma alle potenzialità della nostra regione. Non c'è futuro senza ricerca e innovazione". L'assessore ha concluso assicurando la massima disponibilità della Regione a proseguire questo percorso di collaborazione. Anche il direttore dell'Istituto di Ingegneria Biomedica del CNR, Ferdinando Grandori, ha posto l'accento sull'importanza del "fare sistema" che rappresenta un valore aggiunto in termini diretti e indiretti. Per quanto riguarda le 63 linee di ricerca selezionate da un Comitato Tecnico Scientifico e sviluppate nel Veneto, il 36% riguarda il settore agroindustriale, il 16% quello ambientale, il 24% quello chimico-farmaceutico e altrettanto quello diagnostico..
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