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Ecco l'intervista annunciata a un "fedele" di Pierantonio Zanettin, come si definisce Bruno Carta, che ieri non è sfuggito alle domande e anzi si è lasciato andare a uno sfogo dopo l'accordo romano di ieri in cui annuncia la sua uscita dalla stanza dei bottoni come coordinatore cittadino del Pdl. Riportiamo le sue frasi praticamente in maniera letterale. A voi, quindi, leggerne sfumature e accenti forti.

Carta, allora dopo l'editto romano cosa succederà nel Pdl di Vicenza?
C'è stato un accordo, diciamo, ancora da perfezionare, che prevede che il comitato cittadino venga paragonato ad una grande città e che quindi non sottostia al vertice provinciale, che sarà gestito da Sergio Berlato. Il coordinamento cittadino spetterà alla parte che fa riferimento a Lia Sartori e Pierantonio Zanettin. Per quanto riguarda il futuro io non sono più disponibile. Io non mi candido più perché ho capito che c'è una situazione un po' ... confusa, per cui preferisco star fuori: tutto qui. Ne ho parlato stamattina con Pierantonio Zanettin e gli ho ufficializzato la mia indisponibilità a fare il coordinatore cittadino anche nel caso che la scelta fosse fatta su di me
Non vuole più stare in mezzo a tutti i casini che sono successi o è stanco?
Diciamo che sono un po' stanco e credo che il mio compito sia terminato. Io ho una visione della politica diversa e quindi ho capito che il mio ruolo non c'è più, insomma. Non mi interessa più, io credo di aver avuto un modo di far politica diverso, invece ho capito che qui è solo questione di schieramento e di modalità che non mi piacciono. Quindi preferisco star fuori, tutto qui. Non c'è nulla di eclatante. Quindi non so chi sarà il coordinatore cittadino, probabilmente potrebbe essere qualcuno dell'area della Sartori o di quella di Toniolo, quindi Galvanin, Zocca o degli altri. Non so.
Quando si parla di Sartori, Toniolo, Zocca i gruppi sono diversi o sono abbastanza collegati tra loro?
Diciamo che in questo momento tutto il ragionamento è stato portato avanti da Pierantonio, Sartori e Toniolo insieme, quindi è chiaro che sono insieme in quel senso. Poi io sono dell'idea che Pierantonio faccia il vice coordinatore provinciale mentre a livello cittadino dichiaro la mia non disponibilità a farlo in modo che si possano creare le condizioni per indicare una persona che venga riconosciuta da tutti. Il gruppo di Galvanin e di Zocca non mi riconosceva come la persona che loro volevano per tolgo il problema. Questa è la posizione che avevo già deciso quando, dopo l'intervista a Il Giornale di Vicenza in cui dichiaravo che la proposta di accordo con Variati non deve essere esclusa a priori ma va ragionata, il vice coordinatore Sorrentino ha preferito fare delle dichiarazioni di dissenso mentre il gruppo Galvanin Zocca ha addirittura convocato una conferenza stampa per rifiutare la possibilità di una discussione politica. Quindi, anche se il congresso cittadino non fosse stato contestuale con quello provinciale ma fosse avvenuto un mese dopo come fino a ieri sembrava, io non sarei più stato disponibile a gestire queste discordie.
Nella sua decisione, quindi, pesa ancora la posizione forte di Zocca che dopo la sua elezione era andato sull'Aventino
Veniamo da un periodo di transizione che doveva essere risolto con il congresso. Di solito i congressi sono un momento in cui si definisce l'idea politica, in questo caso questo congresso è semplicemente imposto da Roma per far pace e basta, altrimenti si fa una figura di ... merda. Non si è discusso minimamente sulla linea politica quindi chiunque assumerà l'incarico, parlo a livello cittadino, lo farà senza aver indicato una linea politica vera e propria in un dibattito interno. Io non ci sto, tutto lì. Io avevo voglia di fare un ragionamento.
Voleva, quindi, un confronto politico nel congresso non un risultato deciso solo sulla base dei numeri?
E' una decisione di Roma. Io ho posto, ad esempio, un problema politico abbastanza forte. Se valeva la pena di continuare il rapporto con la Lega Nord, che in tutto questo anno e mezzo non ha fatto niente per coltivarlo e che non sappiamo cosa abbia in testa e se, di conseguenza, si favoriva un'alternativa alla giunta Variati a prescindere dai programmi. O se, invece, valeva la pena di ascoltare anche delle ipotesi diverse e, anche alla luce di quello che sta succedendo a Roma dove il governo Monti è sostenuto da forze politiche diverse, capire se c'erano le condizioni perché anche a livello locale questo processo potessero avere uno sviluppo. Poteva essere giusto o sbagliato però sarebbe stato un confronto su una linea politica. Su questa linea politica doveva essere indicato eventualmente il segretario che potesse avere le caratteristiche migliori per portare avanti questi temi in vista delle amministrative del 2013.
E, invece, sono partite le bordate contro di lei dopo l'apertura al colloquio sull'ipotesi civica e centrista di Variati
Dopo aver fatto la proposta di colloquio con Variati e dopo le reazioni negative che ha scatenato soprattutto da parte del gruppo di Zocca ho capito che all'interno del partito ci sono ormai sostanzialmente tre anime. C'è un'anima sostanzialmente ex An che ragiona con la logica del capo. C'è un'anima, invece, che ha in mente non so cosa e che è quella che fa riferimento a Galvanin e Zocca. E c'è un'altra anima che forse potevo rappresentare in maniera migliore che era disposta eventualmente a valutare quali erano le strade alternative sulla base di un progetto politico. Questo non c'è stato e io lascio
Lascia, in che senso?
Non farò il coordinatore pur restando nel Pdl e fedele a Zanettin. Nelle scelte di composizione romane delle divisioni mi sento, nonostante tutto, più vicino a Sartori e Berlato per un partito da ricompattare, ma, visto che Zocca non mi ha mai riconosciuto il ruolo che mi era stato affidato, lascio spazio a lui o a chi per lui. Così potrà dimostrare quello che vale e io trarrò le mie conclusioni solo dopo le elezioni del 2013.

E, come se, oltre che convinto, fosse anche amareggiato, Bruno Carta ha più volte ripetuto il concetto: sono nel Pdl che deve ritrovare la 'politica', ma non mi riconosco nelle logiche di contrapposizione strumentali: "Zocca ha ora campo libero, dimostri quanto vale. Se lo vale"