Convegno burla BPVi, la replica dell'avvocato Renato Bertelle
Mercoledi 30 Novembre 2016 alle 12:47 | 0 commenti
Pubblichiamo la lettera dell'avvocato Renato Bertelle sul convegno Banca Popolare di Vicenza a cui ci riserviamo di replicare dopo che i nostri lettori e quelli dell'avvocato avranno avuto il tempo di leggere questa.
Egregio Ingegnere, mi riferiscono di un autentico stillicidio di attacchi alla mia persona nel giornale da Lei diretto per il solo fatto di aver contribuito ad organizzare un convegno che non aveva minimamente il fine di “sdoganare†alcuno, bensì di contribuire a tenere vivo il dibattito sulla drammatica vicenda delle banche popolari venete. Lei e la testata che dirige avete riconosciuto che alcuni interventi sono stati utili, altri sicuramente meno; ma comunque, almeno per questo, l'incontro è servito a riportare l'attenzione pubblica sul problema.
Circa l'involontario lessico che mi ha portato ad enunciare i miei “300 clientiâ€, desidero farLe presente che dei 487 iscritti alla Associazione che presiedo soltanto 20 (venti) sono miei clienti. Tanto non dovrebbe lasciare spazio a dubbi, ad una valutazione serena ed obiettiva, circa il fatto che il mio studio non si è avvalso dell'Associazione Nazionale Azionisti .....
Desidero altresì informarLa che un centinaio di persone che mi hanno nominato loro difensore mi sono stati inviati dalla Casa del Consumatore di Schio, con cui ho sottoscritto un accordo, a riprova del mio impegno alla causa che accomuna associazioni, organismi e migliaia di soci della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca così vergognosamente imbrogliati.
A tal proposito debbo significarLe che io non debbo vergognarmi di nulla.
Nel mio intervento di sabato 26 novembre scorso, che aveva lo scopo di informare e sensibilizzare i soci anche nella ricerca di strumenti utili a velocizzare l'iter istruttorio dei procedimenti penali, segnalato che una mia denuncia depositata nel lontano 4 agosto 2015 è ancora “intonsaâ€, ho proposto di unire tutte le associazioni, anche quelle non riconosciute, per percorrere la strada dell'incidente probatorio convinto, come sono, che questo vada a beneficio non della mia persona o del mio studio, bensì di tutti i soci danneggiati.
Ritenendo che Lei pubblicherà questa mia, La ringrazio anticipatamente, rimango in attesa ed invio distinti saluti.
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