Controlli a sorpresa nelle case di riposo e per disabili. Manuela Lanzarin: "36 su 37 promosse a pieni voti"
Martedi 14 Agosto 2018 alle 15:05 | 0 commenti
Secondo blitz straordinario - informa un comunicato della Regione Veneto - nel 2018 nelle case di riposo e nelle strutture per disabili delle nove Ulss del territorio regionale: venerdì 10 agosto gli ispettori regionali, con controlli a sorpresa, hanno verificato 18 case di riposo, per un totale di 2439 posti letto sui complessivi 33.762 posti accreditati in Veneto (pari al 7,2% del totale) e 19 strutture per disabili, tra centri diurni e comunità alloggio, per un totale di 322 posti (pari al 4 per cento degli 8254 posti autorizzati in Veneto).Â
E’ il secondo controllo straordinario negli ultimi sei mesi, dopo quello alla vigilia di Pasqua, che aveva interessato 34 strutture residenziali per anziani, per un totale di 3700 posti letto (10,9 per cento del totale). Nell’ultimo semestre i controlli a sorpresa, peraltro aggiuntivi rispetto alle verifiche ordinarie condotte dalle strutture regionali, hanno messo sotto la lente quasi un quinto delle strutture assistenziali per non autosufficienti del Veneto, interessando per la prima volta anche i centri diurni per disabili.
“Pressoché tutte le strutture sono state promosse a pieni voti – dichiara l’assessore al sociale Manuela Lanzarin, che ha presentato gli esiti del monitoraggio insieme al presidente della regione Luca Zaia - solo una casa di riposo è stata valutata in maniera insufficiente, per la carenza di operatori nella copertura dei turni e per pulizia di alcuni ambienti. Su un totale di oltre 340 case di riposo pubbliche e private per anziani, dove lavorano ogni giorni 18 mila operatori, le verifiche dimostrano che il panorama veneto dell’offerta residenziale, non solo è più che dignitoso, ma raggiunge anche ottimi livelli. L’88 per cento delle case di riposo ha superato l’asticella di valutazione, registrando giudizi più che positivi (ottimo e discreto). Tra le strutture per le persone disabili nessuna ha dato adito a giudizi negativi, anzi 8 Ceod su 10 e 7 comunità alloggio su 10 hanno ottenuto il massimo dei votiâ€.
La griglia dei parametri di valutazione è stata costruita in modo molto stringente, privilegiando i servizi e l’accoglienza agli ospiti (17 indicatori) e la pulizia e i comfort degli ambienti, compresi gli arredi (13 indicatori), sino a misurare anche l’adeguatezza delle aree esterne e il loro utilizzo (3 indicatori). Per le 18 case di riposo i punti di criticità più ricorrenti sono gli ambienti, con segnalazioni di limitata arieggiatura, punti di umidità , pulizia carente, impossibilità di personalizzare le stanze con propri oggetti, arredi non ottimali, spazi esterni non sufficientemente valorizzati.
Positivi, invece, tutti i parametri relativi al personale e alle cure rese agli ospiti, dall’igiene personale, al menu, all’abbigliamento alle attività di animazione, all’ascolto delle esigenze degli ospiti e dei familiari. In particolare nelle 18 strutture verificate, 17 hanno ottenuto il massimo di punteggio per cura e personalizzazione nell’abbigliamento degli ospiti, 16 per l’offerta di menu personalizzati sulla base di un piano dietetico, 14 per gli ambienti luminosi e arieggiati, le attività di socializzazione e le relazioni tra gli ospiti.
Su 13 comunità alloggio oggetto di ispezione, 11 si collocano ai vertici delle classifica redatta dagli ispettori per coinvolgimento degli ospiti nelle attività , cura nella preparazione dei pasti, menù personalizzati, ambienti luminosi e ariosi, pulizia, igiene. Solo una comunità evidenzia una scarsa valorizzazione dell’area verde esterna.
Valutazione, infine, più che positiva per i 6 centri diurni visitati, con punteggi al massimo per cura delle persone, servizi agli ospiti, pulizia e igiene ambienti e bagni.
“Tutte le segnalazioni di criticità e inadempienza sono già state comunicate alle Ulss di competenza – afferma l’assessore – che, come già avvenuto a seguito dell’ispezione di primavera, provvederanno ad adottare i necessari provvedimenti e a monitorare il ripristino degli standard di qualità prescritti. L’amministrazione regionale, da parte sua, ha già provveduto a istituire un nuovo Fondo di rotazione per le strutture sociosanitarie da 10 milioni di euro, in modo di immettere nel sistema nuova linfa finanziaria che consentirà agli enti gestori di migliorare la qualità strutturale delle residenze. Le prime istruttorie sono già in corsoâ€.
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